Guida ai prodotti tessili Mussner - Glossario Tessile
Glossario
A
Acetato
Filato artificiale simile alla seta, ottenuto per filatura di soluzioni concentrate di acetilcellulosa. Caratteristiche: mano morbida e delicata, aspetto serico, colori vivi e brillanti, buone doti di traspirabilità, igroscopicità, antistaticità e confort. Impieghi: nell'abbigliamento femminile (abiti, camicette, velluti) anche in mischia con altre fibre, nelle fodere, nella maglieria esterna estiva, cravatte, nastri, rasi, passamanerie e broccati per l'arredamento. Sembra che l'acetato sia stato impiegato per la prima volta nel 1921. Da allora, questa fibra è rimasta a lungo confinata nel settore Fodera. Il suo impiego è molto cresciuto: l'8,3 % della produzione totale di fili continui. I motivi sono in un sempre maggiore interesse per le fibre naturali man-made. Nella tendenza verso tessuti serici e brillanti. Nell'orientamento verso capi non solo belli, ma anche confortevoli. Le caratteristiche che l'acetato racchiude in ogni singolo filo: - è una fibra creata dall'uomo (artificiale, non sintetica) - è una fibra di origine naturale - è completamente biodegradabile - è anallergico, traspirante e antistatico - è utilizzato in quasi tutti i tessuti per abbigliamento, dal prêt-à-porter all'alta moda - è utilizzabile in mischia con qualsiasi altro filato, naturale e sintetico - è morbido e confortevole, con eccellente mano e drappeggio - è brillante nei colori sia nella versione lucida che opaca.
Acrilica
Il termine acrilico è utilizzato nell'industria tessile per indicare le fibre sintetiche prodotte a partire da acrilonitrile, monomero che costituisce almeno l'85% delle unità ripetitive nella catena polimerica. La sigla dell?etichettatura tessile è PC. Fibra costituita da macromolecole, prevalentemente di acrilonitrile, in genere usata sotto forma di fiocco, in puro o mista con lana o cotone; disponibile anche come microfibra. Caratteristiche: leggerezza, morbidezza, voluminosità, mano lanosa e calda, elevata coibenza termica. Facile manutenzione, irrestringibilità. Ottima resistenza alla luce solare e agli agenti atmosferici. Inattaccabile da muffe, microrganismi, tarme. Ottima tingibilità nei colori più brillanti e nelle sfumature più delicate. Buona resistenza allo stropicciamento. Impieghi: maglieria esterna, intima, calzetteria, aguglieria: elevata voluminosità, nitidezza di punto, elevato comfort. Facilità di lavaggio e di asciugatura senza infeltrire. Tappeti, tessuti e velluti per arredamento: lunga durata, resistenza allo sporco, facile pulitura; resilienza del pelo che non si ammacca. Tende per esterno: ottima resistenza alla luce solare, alle muffe ed agli agenti atmosferici. Tessuti a pelo per interni e pellicce: leggerezza, morbidezza, praticità.
Aguglieria
Sono così chiamati i filati destinati alla produzione di gomitoli da lavorare a mano.
Alcantara
L'Alcantara è un materiale utilizzato per rivestire svariate superfici. Il nome deriva dalla parola araba che significa "ponte", ed è un marchio registrato. È un materiale sintetico che imita la pelle di daino. L'Alcantara è spesso utilizzato in arredamento per divani e cuscini, nell'abbigliamento per giacche e abiti in pelletteria per borse e valige ed in tappezzeria per gli interni delle auto, rivestimenti e fodere, così come diversi sono i settori in cui è utilizzato: automotive, interior design e decoration, yachting, moda e accessori, high tech.
Alfa (pianta)
È una pianta erbacea perenne nota per la qualità delle sue fibre, che si prestano sia alla produzione della carta sia a quella di fibre e cordami in genere. La sigla dell?etichettatura tessile è AL
Alpaca
Ruminante domestico andino delle dimensioni di una pecora, lana di Alpaca, quella ricavata dal vello dell'animale, pregiata per la straordinaria ricavata dal vello dell'animale, pregiata per la straordinaria finezza. Fibra naturale ottenuta dal pelo dell'animale omonimo, un camelide, molto simile al llama ma più piccolo. E' allevato in greggi sugli altipiani andini.La resa media è di 300 grammi di pelo per animale. Il vello è molto simile a quello della capra d'angora, ruvido e lungo all'esterno, morbido e lanoso nel sottopelo. Il preziosissimo sottopelo ha un diametro di 14 micron. La sigla dell?etichettatura tessile è WP.
Altezza
Misura della distanza tra le cimose.
Alto Adige
L'Alto Adige insieme al Trentino rappresentano le province tipiche, dove viene adoperato il piumino d'oca. In Alto Adige anche nel letto matrimoniale vengono usati due piumini singoli. Le misure tipiche in Trentino Alto Adige sono il piumino 135/200 cm e il cuscino 60/80 cm.
Agave Sisalana
L'Agave sisalana è una pianta succulenta della famiglia delle Agavaceae, originaria della penisola dello Yucatàn in Messico.
La fibra tessile estratta dalle sue foglie (detta sisal) è utilizzata per la costruzione di corde, spago, cesti, cappelli, tappeti e altri manufatti artigianali. La sigla del etichettatura tessile è sigla SI.
La fibra tessile estratta dalle sue foglie (detta sisal) è utilizzata per la costruzione di corde, spago, cesti, cappelli, tappeti e altri manufatti artigianali. La sigla del etichettatura tessile è sigla SI.
Angora
Si pensa che la razza dei conigli d'Angora (così chiamati per la somiglianza del loro pelo con quello delle capre e dei gatti d'Angora ) abbia origine da una mutazione genetica avvenuta in Francia nella prima metà del Settecento. L'allevamento di questi roditori è particolarmente intenso in Cina, dove il loro pelame bianco serico viene tosato ogni tre mesi per ottenere in media 300 grammi di fibra. Lucente, morbido e caldo; si usa in genere mescolato alla lana perché delicatissimo e poco resistente alle cuciture.
Antipiega
Trattamento fisico-chimico che viene utilizzato sui tessuti per renderli ingualcibili. Anche, nome della sostanza chimica usata per tale operazione.
Appretto
Sostanza collosa applicata a certi tessuti per renderli più rigidi, lucenti e resistenti.
Arabesco
Tessuto i cui disegni si rifanno al disegno e allo stile arabo.
Arazzo
L'arazzo è una forma di arte tessile che si pone a metà strada tra l'artigianato e la rapprentazione artistica. Tecnicamente è un tessuto a dominante di trama (poiché a lavoro finito l'ordito non si vede) realizzato a mano su un telaio e destinato a rivestire le pareti. Solitamente di ampio formato, rappresenta grandi disegni molto dettagliati. Il termine italiano "arazzo" deriva dal nome della città francese di Arras, dove, nel Medioevo, venivano prodotti i migliori arazzi. Oggi viene impropriamente usato per indicare vari manufatti che si appendono ai muri realizzati con tecniche differenti come: il mezzo punto, il telaio Jacquard, il ricamo. Termine generalmente usato per ogni manufatto decorativo da appendere a parete.
Arcolaio
È il vocabolo che correntemente indica due diversi apparecchi per la lavorazione dei filati: uno serve a dipanare le matasse, detto anche aspo, il secondo a filare, detto anche filerina, filarello.
Argyle
Motivo a forma di losanga (rombo) solitamente a jacquard in diversi colori.
Armatura
Il termine nell'ambito tessile ha due significati: il primo è il complesso delle operazioni per il montaggio del telaio, il secondo è il modo di intrecciarsi dei fili di ordito con quelli della trama. Unità minima di intreccio dei fili d?ordito e di trama che dà l'effetto di intreccio e disegno del tessuto. Le principali armature sono: tela, saia, satino, raso (vedi singole voci).
Asciugamano
Un asciugamano è un pezzo di tessuto o carta in grado di assorbire i liquidi. Si usa per asciugare una parte del corpo o una superficie, per contatto diretto, per tamponatura o per sfregatura.
Un asciugamano da bagno si usa per asciugare il corpo dopo un bagno o una doccia. La forma è rettangolare, con una dimensione tipica di circa 75×150 cm. Esistono anche asciugamani da bagno di dimensioni più contenute che si usano come tappetini.
Un asciugamano da mare (o da spiaggia) è più grande di un asciugamano da bagno. Sebbene si usi per asciugarsi dopo essere stati in acqua, il suo scopo principale è quello di fornire una superficie d'appoggio isolata dalla sabbia o dall'erba. Grazie alle loro dimensioni, si possono usare anche per coprirsi quando ci si cambia in un'area pubblica. Gli asciugamani da mare sono spesso caratterizzati da disegni o fantasie colorate, sia stampate che ricamate.
Un cambio di asciugamani, come quello normalmente fornito nelle stanze d'albergo, è composto da un asciugamano da bagno, un asciugamano per il viso e le mani e una salvietta in tessuto.
Un asciugamano da piedi è un asciugamano rettangolare di piccole dimensioni che si usa in sostituzione di un tappeto o di una stuoia da bagno, per salirci sopra dopo una doccia o un bagno.
Un asciugamano per le mani è più piccolo di un asciugamano da bagno (sui 30x60cm) e come dice il nome si usa per asciugarsi le mani dopo essersele lavate.
Il termine asciugamano da cucina in italiano indica solo l'asciugamano per i piatti. Nei paesi anglosassoni, in particolare in Gran Bretagna, l'equivalente espressione inglese si usa anche per indicare la carta assorbente da cucina.
Un asciugamano di carta è un pezzo di carta monouso utilizzabile come asciugamano. Un rotolo di salviette di carta è normalmente avvolto attorno ad un tubo leggermente più largo delle salviette, o montato su un supporto con dei ganci a supporto delle estremità del rotolo. Le salviette di carta possono anche essere confezionate singolarmente ed utilizzate come salviette per il viso.
Un asciugamano da esposizione è un sottotipo dei normali asciugamani da bagno o da mani, con delle descorazioni di seta, merletti o lino, con lo scopo principale di renderlo più gradevole esteticamente. Sono utilizzati per dare un tocco in più, soprattutto nei bagni, specialmente negli USA. Non dovrebbero essere utlizzati per asciugare alcunché, poiché i normali lavaggi e i ganci per gli asciugamani comuni li rovinano (la parte decorata ha un'elasticità diversa).
Un "asciugamano da sport" o "chamois" è un asciugamano utilizzato da nuotatori e tuffatori, è una salvietta super assorbente che asciuga l'acqua e quando diventa troppo bagnata può essere strizzata per far uscire fuori l'acqua in modo da poter essere utilizzata nuovamente.
Un asciugamano per sudore è spesso di taglia simile ad un asciugamano per le mani, e può servire nelle palestre per asciugare le macchine dopo l'uso.
Un asciugamano da tè (Inglese Britannico) o asciugamano da piatto (Inglese Americano) è un panno utilizzato per asciugare piatti, posate etc., dopo che sono stati lavati. Nell'Inghilterra del 18esimo secolo, un asciugamano da tè era uno speciale panno di lino usato dalla padrona di casa per asciugare il suo prezioso e costoso servizio da tè cinese. La servitù era considerata troppo maldestra per un così delicato lavoro, benché le cameriere fossero incaricate di orlare a mano il tessuto di lino quando le loro mansioni principali erano state completate. Gli asciugamani da tè furono realizzati in produzione di massa durante la Rivoluzione Industriale. Oggi gli asciugamani da tè pitturati sono attraenti souvenir da collezione, e vengono a volte utilizzati come decorazioni sul muro nei ristoranti in Europa.
Un washcloth, wash cloth, flannel, or face cloth è un piccolo quadrato della larghezza all'incirca di un asciugamano per mani, ed è utilizzato bagnando e applicando sapone sulla salvietta e poi utilizzando l'asciugamano per applicare il sapone sulla pelle. Ciò aumenta l'abrasione e può rimuovere le cellule di pelle morta dall'epidermide più efficacemente della semplice applicazione e sfregamento manuali del sapone.
Un asciugamano bagnato (oshibori) viene utilizzato in Giappone per detergersi le mani prima di mangiare. È spesso dato ai clienti di un izakaya.
Un asciugamano da bagno si usa per asciugare il corpo dopo un bagno o una doccia. La forma è rettangolare, con una dimensione tipica di circa 75×150 cm. Esistono anche asciugamani da bagno di dimensioni più contenute che si usano come tappetini.
Un asciugamano da mare (o da spiaggia) è più grande di un asciugamano da bagno. Sebbene si usi per asciugarsi dopo essere stati in acqua, il suo scopo principale è quello di fornire una superficie d'appoggio isolata dalla sabbia o dall'erba. Grazie alle loro dimensioni, si possono usare anche per coprirsi quando ci si cambia in un'area pubblica. Gli asciugamani da mare sono spesso caratterizzati da disegni o fantasie colorate, sia stampate che ricamate.
Un cambio di asciugamani, come quello normalmente fornito nelle stanze d'albergo, è composto da un asciugamano da bagno, un asciugamano per il viso e le mani e una salvietta in tessuto.
Un asciugamano da piedi è un asciugamano rettangolare di piccole dimensioni che si usa in sostituzione di un tappeto o di una stuoia da bagno, per salirci sopra dopo una doccia o un bagno.
Un asciugamano per le mani è più piccolo di un asciugamano da bagno (sui 30x60cm) e come dice il nome si usa per asciugarsi le mani dopo essersele lavate.
Il termine asciugamano da cucina in italiano indica solo l'asciugamano per i piatti. Nei paesi anglosassoni, in particolare in Gran Bretagna, l'equivalente espressione inglese si usa anche per indicare la carta assorbente da cucina.
Un asciugamano di carta è un pezzo di carta monouso utilizzabile come asciugamano. Un rotolo di salviette di carta è normalmente avvolto attorno ad un tubo leggermente più largo delle salviette, o montato su un supporto con dei ganci a supporto delle estremità del rotolo. Le salviette di carta possono anche essere confezionate singolarmente ed utilizzate come salviette per il viso.
Un asciugamano da esposizione è un sottotipo dei normali asciugamani da bagno o da mani, con delle descorazioni di seta, merletti o lino, con lo scopo principale di renderlo più gradevole esteticamente. Sono utilizzati per dare un tocco in più, soprattutto nei bagni, specialmente negli USA. Non dovrebbero essere utlizzati per asciugare alcunché, poiché i normali lavaggi e i ganci per gli asciugamani comuni li rovinano (la parte decorata ha un'elasticità diversa).
Un "asciugamano da sport" o "chamois" è un asciugamano utilizzato da nuotatori e tuffatori, è una salvietta super assorbente che asciuga l'acqua e quando diventa troppo bagnata può essere strizzata per far uscire fuori l'acqua in modo da poter essere utilizzata nuovamente.
Un asciugamano per sudore è spesso di taglia simile ad un asciugamano per le mani, e può servire nelle palestre per asciugare le macchine dopo l'uso.
Un asciugamano da tè (Inglese Britannico) o asciugamano da piatto (Inglese Americano) è un panno utilizzato per asciugare piatti, posate etc., dopo che sono stati lavati. Nell'Inghilterra del 18esimo secolo, un asciugamano da tè era uno speciale panno di lino usato dalla padrona di casa per asciugare il suo prezioso e costoso servizio da tè cinese. La servitù era considerata troppo maldestra per un così delicato lavoro, benché le cameriere fossero incaricate di orlare a mano il tessuto di lino quando le loro mansioni principali erano state completate. Gli asciugamani da tè furono realizzati in produzione di massa durante la Rivoluzione Industriale. Oggi gli asciugamani da tè pitturati sono attraenti souvenir da collezione, e vengono a volte utilizzati come decorazioni sul muro nei ristoranti in Europa.
Un washcloth, wash cloth, flannel, or face cloth è un piccolo quadrato della larghezza all'incirca di un asciugamano per mani, ed è utilizzato bagnando e applicando sapone sulla salvietta e poi utilizzando l'asciugamano per applicare il sapone sulla pelle. Ciò aumenta l'abrasione e può rimuovere le cellule di pelle morta dall'epidermide più efficacemente della semplice applicazione e sfregamento manuali del sapone.
Un asciugamano bagnato (oshibori) viene utilizzato in Giappone per detergersi le mani prima di mangiare. È spesso dato ai clienti di un izakaya.
Asciugamano in cotone egizio
Il cotone egizio è una varietà di cotone estratto dalle piante originarie ed esclusive della valle del Nilo. Gli asciugamani confezionati con questo tipo di cotone spiccano per la loro grande morbidezza e per la capacità di assorbimento. In questo tipo di cotone vengono utilizzate solo le fibre più lunghe ed extra sottili che assicurano una qualità superiore, e pertanto sono più forti, permettendo in questo modo un'intensità di colori unica.
Asciugamano in cotone Velour
Sono asciugamani in cui la parte superiore del ricciolo in uno dei due lati è stata tagliata in corrispondenza della parte più alta. Il che crea una sensazione di pulizia e morbidezza che risalta la brillantezza ed i colori, oltre a permettere una maggiore definizione dei disegni. Questi asciugamani sono più sottili e delicati di quelli in cotone riccio e sono inoltre ideali per decorare, mantengono tutto il potere di assorbimento soprattutto nella parte posteriore.
Asciugamano in cotone riccio
Gli asciugamani in cotone riccio hanno un grande potere di assorbimento in entrambi i lati. Al contrario degli asciugamani in velour, in generale sono più pesanti, più secchi al tatto e con una maggiore capacità di assorbimento.
Asciugamano in cotone cardato
Il cotone cardato è di altissima qualità, dato che mantiene un grande potere di assorbimento pur rimanendo perfettamente secco al tatto. Il cotone è cardato per separare le fibre dalle impurità ottenendo in questo modo filamenti spessi e voluminosi.
Aspo
supporto che arrotola il filo.
B
Bachicoltura
La bachicoltura è l'allevamento del baco da seta (Bombix mori) per la produzione di bozzoli da cui si ricava il filo di seta.
Bandolo
Il bandolo è l'estremità del filo avvolto in una matassa.
Batista
É un tipo di tessuto molto fine, trasparente e leggero di mano morbida, realizzato in lino ad armatura tela. Il nome deriva dal suo inventore, un tessitore di Cambrai che si chiamava Battista.
Barratura
Difetto del tessuto a maglia nel senso orrizontale causato da diversi fattori quali: tensione irregolare o difetto del filato, azione irregolare degli aghi o altri fattori meccanici.
Beaverteen
È un tipo di fustagno.
Binatura
Si abbinano più trefoli (capi), cioè si mettono assieme torcendoli più fili sottili (2, 3 o 4) per ottenere un filato di dimensioni maggiori, le torsioni di ogni singolo trefolo si stabilizzano evitando l'inconveniente di vedere il filato torcersi su sé stesso, formando dei cappi, o un lavoro di maglieria deformarsi, andando in sbieco, seguendo la torsione di un solo capo.
Bisso
Il bisso è una sorta di seta naturale marina ottenuta da un filamento che secernono alcuni molluschi (pinna nobilis) la cui lavorazione era sviluppata nell'area mediterranea. Dal bisso si ricavavano pregiati e costosi tessuti con i quali si confezionavano, nell'antichità, gli abiti dei personaggi importanti.
Billante' o Sable'
Tessuto rasato a rapporto ampliato o nell?ordito o nella trama o in entrambi (con effetti brillanti).
Borra o duvet o sottopelo o tiflit
Preziosa coltre protettiva (nelle capre cashmere e camelidi in genere) sottostante al pelo di superficie (lungo ed ordinario) che ripara l'epidermide degli animali che vivono nei climi freddi; è costituita da fibre corte e finissime e rappresenta la parte nobile usata dall'industria per la realizzazione dei prestigiosi manufatti di cashmere e cammello.
Bottonato
Filo che ingloba fiocchetti, pallini, che danno l'effetto bottonato.
Bouclet
Tipo di filato, uno dei due fili che lo compone forma degli anelli che sporgono con effetto ricciolo.
Bourette
Filato di seta ottenuto dai cascami, la peluria della parte esterna o interna del bozzolo, viene filata dopo cardatura, filato grosso e irregolare non ha le caratteristiche di finezza e lucentezza della bava.
Broccato
Con il nome broccato si intende un tessuto con motivi o figure a rilievo sopra il dritto. L'effetto è ottenuto con elementi supplementari di ordito o di trama. Tessuto, apparentato col damasco, con una lavorazione aggiuntiva: si ottiene con trame supplementari che intervengono solo nelle zone da decorare, in seta, pesante, da tappezzeria.
Broccatello
Un broccato leggero, ma più simile al damasco.
Brong
Denominazione dello yak in Nepal. BRONG-DRI denominazione della femmina dello yak in Nepal.
C
Cadiz
Anticotessuto in lana, leggermente follato, fabbricato in Francia, in Languedoc.
Calandratura
Pressatura continua eseguita sulle stoffe, sotto tensione, per eliminare le sgualciture e dare lucentezza al tessuto.
Trattamento di finissaggio con passaggio fra rulli riscaldati che schiaccia il tessuto dandogli un aspetto lucido come il chintz, se i rulli hanno inciso un rilievo con la calandratura si possono ottenere disegni ed effetti speciali come marezzatura o moiré, goffratura.
Trattamento di finissaggio con passaggio fra rulli riscaldati che schiaccia il tessuto dandogli un aspetto lucido come il chintz, se i rulli hanno inciso un rilievo con la calandratura si possono ottenere disegni ed effetti speciali come marezzatura o moiré, goffratura.
Calcolo dell'ordito
Serie di valutazioni e conteggi che portano a determinare il numero e la lunghezza dei fili d'ordito.
Calicot
Il calicot (pronuncia "calicò") detto anche "cencio della nonna", è una tessuto leggero. Il suo nome viene dalla città di Calicut, Kerala, India, dove veniva tradizionalmente fatto dai locali tessitori chiamati chaliyans. È realizzato in cotone grezzo, con armatura tela, solitamente il colore è ecru.
Canapa
La fibra tessile di canapa viene ottenuta dal libro dei fusti di piante di Cannabis sativa. Pianta erbacea con foglie palmate e ruvide, dal cui fusto si estrae, mediante macerazione e battitura, una fibra tessile impiegata anche per i tessuti.
La cultura della canapa per usi tessili ha una antica tradizione in Italia, veniva usata fin dall'antichità per tessuti resistenti e cordame. Molto legata all'espandersi delle Repubbliche marinare, che l'utilizzavano grandemente per corde e vele delle proprie flotte di guerra. La tradizione di utilizzarla per telerie ad uso domestico è molto antica, le tovaglie di canapa in Romagna decorate con stampi di rame nei due classici colori ruggine e verde sono oggetti di artigianato che continuano ad essere prodotti ancora oggi. La sigla dell'etichettatura tessile è CA.
La cultura della canapa per usi tessili ha una antica tradizione in Italia, veniva usata fin dall'antichità per tessuti resistenti e cordame. Molto legata all'espandersi delle Repubbliche marinare, che l'utilizzavano grandemente per corde e vele delle proprie flotte di guerra. La tradizione di utilizzarla per telerie ad uso domestico è molto antica, le tovaglie di canapa in Romagna decorate con stampi di rame nei due classici colori ruggine e verde sono oggetti di artigianato che continuano ad essere prodotti ancora oggi. La sigla dell'etichettatura tessile è CA.
Candeggio
Trattamento a base di cloro, anidride solforosa, acqua ossigenata e altri candeggianti, al quale vengono sottoposte le fibre tessili per renderle candide.
Cangiante
Tessuto che visto sotto un angolo diverso cambia colore. L'effetto è dovuto al colore diverso dei fili dell'ordito rispetto a quelli della trama.
Cannete'
Voce di incerta provenienza. Indica un tessuto a coste più larghe del cannellato e più marcate del popelin.
Canovaccio
Grossa tela di canapa, utilizzata di solito per strofinacci. Ma anche rada tela di cotone o lino, utilizzata per il ricamo.
Cantra
Macchinario fornito di una batteria di rocche, alimenta l'orditoio che carica tutti i fili dell'ordito, ben tesi e ordinati, su un subbio.
Capo
Trefolo che compone un filato, può essercene 1 o 2, 3, 4.
Cardacci
Attrezzo per cardare, due assicelle di legno dotate di impugnatura irte di chiodi, la sfregatura di una contro l'altra con in mezzo l'ammasso di fibre provvedeva a disticare le fibre stesse.
Cardato
Filato o tessuto ottenuto con fibre sottoposte solo alla cardatura, caratterizzato da aspetto piuttosto peloso e morbido.
Cardatura
La cardatura è un'operazione che fa parte del processo di filatura della lana. Consiste nel liberare dalle impurità, districare e rendere parallele le fibre tessili, al fine di permettere le successive operazioni di filatura.
Deve il suo nome alla pianta del cardo, anticamente le infiorescenze seccate del cardo dei lanaioli (che sono coperte di aculei) venivano usate per questo lavoro.
Deve il suo nome alla pianta del cardo, anticamente le infiorescenze seccate del cardo dei lanaioli (che sono coperte di aculei) venivano usate per questo lavoro.
Cascame
I cascami (al singolare cascame) è la denominazione generica per indicare i residui utilizzabili provenienti dalla lavorazione di un altro prodotto, del quale diminuisce perciò il costo di produzione.
Particolare importanza hanno i cascami dell'industria tessile: nel caso specifico del cotone, il ciclo di lavorazione sfrutta le fibre dai 16 ai 50 mm, mentre esclude le fibre aventi lunghezze inferiori ai 16 mm; dette fibre non possono essere dunque usate ma subiscono una lavorazione speciale, con macchinari specificatamente studiati, atte a produrre un filato con caratteristiche qualitative inferiori a quelle del filato di prima produzione. Lavorazione simile avviene anche per i cascami di fibre di lana, canapa, lino, seta e molti altri.
Particolare importanza hanno i cascami dell'industria tessile: nel caso specifico del cotone, il ciclo di lavorazione sfrutta le fibre dai 16 ai 50 mm, mentre esclude le fibre aventi lunghezze inferiori ai 16 mm; dette fibre non possono essere dunque usate ma subiscono una lavorazione speciale, con macchinari specificatamente studiati, atte a produrre un filato con caratteristiche qualitative inferiori a quelle del filato di prima produzione. Lavorazione simile avviene anche per i cascami di fibre di lana, canapa, lino, seta e molti altri.
Cascmir
(anche: CASIMIR, CASIMIRRO, KASHMIR, CASHMERE (inglese), CACHEMIRE (francese).
In origine indicava un particolare scialle fabbricato in India con la lana della capra del Cascmir e del Tibet, di straordinaria leggerezza e morbidezza, con disegni complessi ed elaborati. Oggi, può intendere un tessuto fabbricato tutto o in parte con lana cascmir, oppure con lana e altre fibre, che però imita nei disegni, nella morbidezza, nella leggerezza i famosi scialli indiani. Il cascmir, è formato con il pelo della capra hircus.
La mano del cashmere è morbida, setosa e vellutata, dà una sensazione calda e soffice.
Il suo nome viene dal Kashmir, provincia dell'India, da dove si esportò verso l'Europa sin dall'inizio del XIX secolo.
La parte più sottile e fine è la peluria del sottomantello è chiamata duvet, cioè lo strato inferiore soffice e lanoso, la parte più grossa con peli rigidi e ruvidi proviene del mantello esterno è chiamata giarre. Per raccoglierlo si esegue una pettinatura manuale del mantello durante la stagione della muta che avviene in primavera. La produzione si aggira in media tra 100 e 200 g. di pelo fine. I tessuti con una certa percentuale di cashmere migliorano la loro qualità e si riduce l'effetto pilling (sollevamento delle fibre prodotto dallo sfregamento).
La sigla dell?etichettatura tessile è WS,
In origine indicava un particolare scialle fabbricato in India con la lana della capra del Cascmir e del Tibet, di straordinaria leggerezza e morbidezza, con disegni complessi ed elaborati. Oggi, può intendere un tessuto fabbricato tutto o in parte con lana cascmir, oppure con lana e altre fibre, che però imita nei disegni, nella morbidezza, nella leggerezza i famosi scialli indiani. Il cascmir, è formato con il pelo della capra hircus.
La mano del cashmere è morbida, setosa e vellutata, dà una sensazione calda e soffice.
Il suo nome viene dal Kashmir, provincia dell'India, da dove si esportò verso l'Europa sin dall'inizio del XIX secolo.
La parte più sottile e fine è la peluria del sottomantello è chiamata duvet, cioè lo strato inferiore soffice e lanoso, la parte più grossa con peli rigidi e ruvidi proviene del mantello esterno è chiamata giarre. Per raccoglierlo si esegue una pettinatura manuale del mantello durante la stagione della muta che avviene in primavera. La produzione si aggira in media tra 100 e 200 g. di pelo fine. I tessuti con una certa percentuale di cashmere migliorano la loro qualità e si riduce l'effetto pilling (sollevamento delle fibre prodotto dallo sfregamento).
La sigla dell?etichettatura tessile è WS,
Cassa battente
o portapettine, parte mobile del telaio in cui è inserito il pettine.
Cimatura
Operazione con cui si tagliano le fibre ad uguale altezza nei velluti e nei tessuti garzati, tipo il velour. Oppure, operazione di rasatura completa dei tessuti pettinati, soprattutto di lana.
É un trattamento di finissaggio che da' omogeneità al pelo.
É un trattamento di finissaggio che da' omogeneità al pelo.
Cimossa
La cimossa o cimosa (in alcune regioni vivagno) è il bordo non tagliato di una pezza di tessuto, il lato destro e sinistro quando esce dal telaio. Si viene a creare sui bordi laterali di un ordito quando la navetta, dopo aver posto il filo di trama nel passo, ritorna sull'altro lato. La distanza tra una cimossa e l'altra si chiama altezza.
Chiffon
Lo chiffon è una stoffa molto leggera, a velo trasparente in armatura tela prodotta con filati fortemente e diversamente ritorti, è soffice ma resistente, dalla leggera crespatura orizzontale.
Dal francese chiffe, cencio o straccio. Molto elegante, usato soprattutto in abiti da sera, è un tessuto ricco quanto fragile; difatti va lavato con molte precauzioni, meglio se a mano, poiché in lavatrice potrebbero tirarsi dei fili. È un tessuto che gualcisce molto facilmente, proprio per la sua delicatezza.
Dal francese chiffe, cencio o straccio. Molto elegante, usato soprattutto in abiti da sera, è un tessuto ricco quanto fragile; difatti va lavato con molte precauzioni, meglio se a mano, poiché in lavatrice potrebbero tirarsi dei fili. È un tessuto che gualcisce molto facilmente, proprio per la sua delicatezza.
Chimiche
Le Fibre Chimiche Artificiali: Si ottengono trattando la cellulosa naturale di piante diverse (la stessa che costituisce le fibre vegetali), opportunamente trasformata e sciolta con solventi, e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo continuo oppure in fiocco (fibra discontinua). Coprono attualmente in europa circa l'11% dei consumi dell'industria tessile. (Modal, Acetato, Cupro, Lyocell, Viscosa ...). Le Fibre Chimiche Sintetiche :Fibre derivate da sostanze organiche di sintesi che vengono polimerizzate ottenendo lunghe catene molecolari (macromolecole) filabili sottoforma di filo continuo o di fiocco (fibra discontinua). Coprono attualmente in europa il 55% dei consumi dell?industra tessile. (Acrilica, Modacrilica, Poliammidica, Poliestere, Polipropilenica, Poliuretanica).
Chinè
Tessuto di seta, ad armatura tela, di colore screziato, caratterizzato da disegni dai contorni sfumati ottenuti con la colorazione dell'ordito prima della tessitura anziché con la stampa sul tessuto già fatto.
Cinz o Cintz o Chintz
In lingua indiana significa letteralmente: macchiato. Indica un tessuto lucido di cotone a disegni vivaci o a fiorami stampati. Solitamente viene utilizzato per tappezzerie. Robusto tessuto di cotone, ad armatura tela o raso è caratterizzato dai colori vivaci e dalla mano lucida, ottenuta con una forte calandratura.
Cocco
È una fibra proveniente dal frutto della Cocus nucifera. La palma da cocco (Cocos nucifera L. 1753) è l'unica specie riconosciuta del genere Cocos , della famiglia delle Arecaceae, sottofamiglia Cocoideae. Le fibre del mesocarpo danno una fibra detta 'coir utilizzata per lavori di intreccio, tappeti, cordami. Etichettatura tessile sigla CC.
Coloranti reattivi
I coloranti reattivi rappresentano una delle classi più recenti di coloranti per fibre cellulosiche. Prendono il nome di reattivi perché sono in grado di reagire con il gruppo ossidrile della cellulosa, formando un legame covalente. Con questi coloranti è stato possibile disporre di una classe di coloranti con semplice applicazione e capaci di fornire su cotone e fibre cellulosiche discrete solidità alla luce ed elevate ad umido, perché il legame che si forma tra colore e substrato è un legame covalente. La gamma di tonalità che si può ottenere con questa classe di coloranti è immensa, infatti sono spesso utilizzati per toni brillanti (fuxia, verdi acidi, turchesi), tonalità difficilmente raggiungibili con i coloranti diretti.
Cono
Aanima su cui si avvolge il filato nelle rocche, in cartone o plastica, a volte la sua forma è un tronco di cono.
Conocchia
La conocchia o rocca è uno strumento che in coppia col fuso serve a filare.
Usata sin dall'antichità serve a reggere l'ammasso di fibre tessili durante l'operazione di filatura, in modo che il filatore abbia comodamente a disposizione le fibre mantenendo libere le mani.
Usata sin dall'antichità serve a reggere l'ammasso di fibre tessili durante l'operazione di filatura, in modo che il filatore abbia comodamente a disposizione le fibre mantenendo libere le mani.
Coperta
Un copriletto è una coperta, solitamente leggera, che si posa sul letto generalmente a scopo decorativo. Ma anche c?è anche la coperta (di lana) che si adopera come plaid da divano. In questo caso la sua funzione principale è quella di tenere al caldo. E queste coperte di solito sono realizzati nella misura 150/200 cm. Le coperte comunque possono essere utilizzate per usi diversi da quelli per cui sono state realizzate (coperta per il viaggio, coperta pic-nic ecc.): Coperte in microfibra, in fresche tinte, sempre bicolore. La coperta è anche utilizzabile come piumino. La microfibra garantisce grande morbidezza al tatto. Soffice e caldo plaid in pura lana 100 % per riscaldarsi con classe ed eleganza le fredde serate autunnali ed invernali. Fine e utile copritutto in cotone. Usato per il divano, letto o per arredare qualsiasi tuo arredamento. Morbido e pregiato plaid in puro cashmere 100% tinta unita particolarmente caldo. Delicato e morbido plaid in microfibra con frange sui lati più corti. La coperta Sherpa è morbida e calda perfetta per le fredde sere invernali. La morbidezza del cashmere rende la coperta soffice, mantenendo sempre la caratteristica di leggerezza tipica del cashmere di alta qualità.
Copripiumini
Il copripiumino è il sacco per infilare il piumino. ll completo copripiumino (p.e. Mussner) singolo è costituito dal sacco copripiumino e la federa cuscino; quello matrimoniale ha oltre il sacco copripiumino due federe cuscino. Le federe per i cuscini si possono scegliere nelle misure 60/80 cm e 50/80 cm. La biancheria da letto in tesstuo puro cotone in raso stampato é caratterizzata da grande brillantezza e morbidezza. Per la confezione si usano fili molto fini e resistenti che apportano una qualità straordinaria e rivestono il letto con un tocco d'eleganza. Il cotone satin è famoso per la capacità di risaltare il colore, come negli stampati, ma anche per la definizione che ottengono i disegni jacquard o a filo tinto. L'estrema leggerezza di questo tessuto permette l?uso del sacco copripiumino come lenzuolo sopra d?estate.
Cotone
È una fibra naturale di origine vegetale che si ottiene dalla pianta del cotone. La fibra di cotone si ricava dalla bambagia che avvolge i semi delle piante del genere Gossypium.
La qualità dipende dallo spessore, dalla purezza, dalla brillantezza, dal colore ed in particolare dalla lunghezza della fibra, ed infatti più lunga è la fibra più sottile, resistente e regolare è il filamento che se ottiene. Dal cotone si ottiene un tessuto dotato di grande morbidezza e freschezza, flessibile al tatto e traspirante. È molto resistente e può essere utilizzato in modo continuato giacché sopporta bene i lavaggi.
La sigla dell'etichettatura tessile è CO.
La qualità dipende dallo spessore, dalla purezza, dalla brillantezza, dal colore ed in particolare dalla lunghezza della fibra, ed infatti più lunga è la fibra più sottile, resistente e regolare è il filamento che se ottiene. Dal cotone si ottiene un tessuto dotato di grande morbidezza e freschezza, flessibile al tatto e traspirante. È molto resistente e può essere utilizzato in modo continuato giacché sopporta bene i lavaggi.
La sigla dell'etichettatura tessile è CO.
Cotone Gasato
Il cotone gasato è un tipo di filato di cotone che ha subito una lavorazione industriale atta a migliorare le sue caratteristiche.
Il filo di cotone è formato da tante fibre del fiocco di cotone ritorte su loro stesse, pertanto non potrà essere un filo uniforme ma sarà un filato con della peluria sporgente. Facendo passare il filato a una velocità adatta sopra una fiammella, la peluria sporgente viene bruciata lasciando il filato di cotone più uniforme, liscio, di mano asciutta.
Poiché per produrre la fiammella si usa gas combustibile il filato sottoposto a questo trattamento si dice "gasato" e la macchina operatrice si chiama Gasatrice.
Il filo di cotone è formato da tante fibre del fiocco di cotone ritorte su loro stesse, pertanto non potrà essere un filo uniforme ma sarà un filato con della peluria sporgente. Facendo passare il filato a una velocità adatta sopra una fiammella, la peluria sporgente viene bruciata lasciando il filato di cotone più uniforme, liscio, di mano asciutta.
Poiché per produrre la fiammella si usa gas combustibile il filato sottoposto a questo trattamento si dice "gasato" e la macchina operatrice si chiama Gasatrice.
Cotone Idrofilo
Il cotone idrofilo o lana di cotone, è un tipo di cotone posto in commercio dopo essere stato sottoposto a cardatura ed a procedimenti chimici come il candeggio rendendolo atto all'assorbimento dell'acqua.
Cotone Mercerizzato
Il cotone mercerizzato è un filato di cotone (per legge ottenuto esclusivamente dalla filatura e torcitura della bambagia che avvolge i semi delle piante del genere Gossypium) che subisce un trattamento con bagno di soda caustica, la quale è in soluzione concentrata a 30° Bé (Baumé).
Crêpe
Filato simile all'organzino ma più fittamente ritorto (da 16 a 32 giri al centimetro), per tessuti crêpe, cioè increspati. Crêpe é un nome generico di tessuti, diversi nei materiali e nel peso, caratterizzati dall'aspetto increspato, granuloso e mosso.
Crêpe de chine
Tessuto ottenuto con l'impiego di trame a torsione alternata, compatto e pesante si drappeggia bene.
Crêpe Marocain
Tessuto pesante, per effetto del filo di trama più grosso di quello di ordito si creano delle costine ondulate orizzontali.
Crêpe Satin
Tessuto morbido, rasato, lucido sul diritto e opaco sul rovescio.
Crêpe di lana (crepella)
Tessuto in lana di vario peso comunque leggero, come per la seta è la forte torsione del filato che gli da la superficie granulosa.
Cretonne
Cretonne è originalmente un tessuto di tela bianca forte. La parola sarebbe derivata dal nome di Paul Creton, un abitante di Vimoutiers in Pays d'Auge, Bassa Normandia, Francia, un villaggio molto attivo nella industria tessile nei secoli passati, che avrebbe inventato il nuovo prodotto nel 1640. Un regolamento del 1738 imponeva che il nuovo tessuto fosse esclusivamente di lino puro.
La parola ora è applicata spesso ad un tessuto forte e stampato di cotone apprettato sul rovescio utilizzato per l'arredamento.
La parola ora è applicata spesso ad un tessuto forte e stampato di cotone apprettato sul rovescio utilizzato per l'arredamento.
Crupo
Cupro è il nome con cui è conosciuta la fibra di cellulosa rigenerata ottenuta mediante il procedimento cuprammoniacale. La sigla dell'etichettatura tessile è CU.
Cuscino
Il cuscino è un rettangolo di stoffa ripieno di materiali morbidi che viene posto sul materasso per appoggiarvi la testa durante il sonno. Viene inoltre usato per poggiarlo sulle sedie, sul divano o sul pavimento. Esistono anche cuscini che rivestono soltanto una funzione decorativa e che non sono realizzati per sedersi sopra. Il cuscino è normalmente ripieno di piume, fibre artificiali, lana o materiali sintetici come gommapiuma o lattice di gomma. Anticamente veniva usata la paglia per l'imbottitura dei cuscini, ma oggi non è più usata per il suo scarso confort. Oggi nuovi materiali usati sono le fibre sintetiche per la loro morbidezza simile alle piume. I cuscini sono ricoperti da federe generalmente coordinate con le lenzuola.
Molta attenzione occorre riservare a questo accessorio in quanto il suo contatto diretto con la testa. Per chi soffre di allergia è consigliato il cuscino sintetico lavabile.
Imbottiture oltre la pregiata piuma d'oca possono essere in fibra di poliestere trevira o in lattice, in pura lana, cotone, miglio, farro.
Molta attenzione occorre riservare a questo accessorio in quanto il suo contatto diretto con la testa. Per chi soffre di allergia è consigliato il cuscino sintetico lavabile.
Imbottiture oltre la pregiata piuma d'oca possono essere in fibra di poliestere trevira o in lattice, in pura lana, cotone, miglio, farro.
Cuscino in piuma
Con imbottitura di piuma d'oca.
Cuscino in lattice 100%
Il cuscino o guanciale in lattice è il complemento per un ulteriore benessere. Le naturali proprietà del lattice sono molteplici: Anallergicità, Inattaccabilità da batteri e muffe, Elasticità. Caratteristica particolarmente importante dei guanciali in lattice è l'elasticità; Infatti, il guanciale in lattice grazie alla sua elasticità, permette a testa nuca e vertebre cervicali un sostegno ideale per un sano riposo. La particolare struttura cellulare micro-alveolata del lattice favorisce il passaggio dell'aria, non trattenendo l'umidità e garantendo una perfetta igiene durante il sonno.
Cuscino di farro
Cuscini di farro sono realizzati in puro cotone grezzo e contengono pula di farro e fiori di lavanda. In questi cuscini ideali per la cervicale la pula di farro è la membrana coriacea che ricopre la cariosside o chicco. È il prodotto che viene tolto nella decorticazione del farro: procedimento necessario per renderlo utilizzabile. Questa membrana è ricca di silicio ed altri minerali e conserva in sé il calore dell'estate. Dormire su cuscini con la pula di farro procura un sonno tranquillo e può contribuire a mitigare i disturbi della cervicale. L?aggiunta di fiori di lavanda migliora l?azione rilassante e il gradevole profumo fa immaginare di dormire in un campo d?estate.
Cuscino di miglio
Il miglio è una delle più vecchie specie di cereale. Grazie alla sua alta percentuale di primarie sostanze minerali e microelementi, e soprattutto grazie al suo contenuto d'acido silicico molto superiore alla media. I chicchi fini del miglio rendono il cuscino incredibilmente avvolgente, morbido e soffice.
Durante l´estate ha un´effetto rinfrescante mentre conserva in sé il calore per le stagioni più fredde. Inoltre questo cuscino salutare è molto pratico e permeabile all'aria. Questo cuscino è molto utile per liberarsi da contrazioni muscolari che causano disturbi cervicali e mal di testa. Consigliabile anche per bambini e persone deboli.
Durante l´estate ha un´effetto rinfrescante mentre conserva in sé il calore per le stagioni più fredde. Inoltre questo cuscino salutare è molto pratico e permeabile all'aria. Questo cuscino è molto utile per liberarsi da contrazioni muscolari che causano disturbi cervicali e mal di testa. Consigliabile anche per bambini e persone deboli.
Cuscino ornamentale
Ideati per cuscini ornamentali le fodere con disegni a fantasia diversi. Da applicare in modo decorativo sul letto o sul divano. In colori diversi o con motovi tirolesi, che vanno bene per ogni cucina o camera di soggiorno e ricordano le dolomiti durante tutto l?anno. Rifinite con tessuti in lino o misto lino pregiati.
D
Dacron
Fibra sintetica poliestere usata nell'industria dell'abbigliamento e per fabbricare vele, cordami e sopratutto imbottiture.
Damasco
Classico tessuto in monocolore, ma con filati diversi, in modo da ottenere dei disegni lucidi sul fondo opaco e viceversa. Di origine cinese, attraverso l'India e la Persia giunse a Damasco che ne divenne il centro di commercio più importante per l'occidente.
Damascato
È un tessuto che assomiglia al damasco ma ne differisce per essere realizzato con filati di diversi colori, per cui l'effetto di lucido-opaco viene ampliato dall'effetto dei colori.
Decatissaggio
Si esegue talvolta dopo la calandratura per attenuare, con getti di vapore, la lucidità eccessiva di una stoffa. Lo stesso nome indica una serie di importantissime operazioni necessarie a stabilizzare i tessuti per la fase di confezione. Si tratta soprattutto di vaporissaggi liberi o a imbibizione di acqua, che servono a eliminare le tensioni residue della tessitura e del finissaggio.
Denaro
È l'unità di misura utilizzata in campo tessile, pari a 0.05g. Lo si utilizza per la titolazione delle fibre tessili.
Demin
Il demin è il tessuto che si usa per confezionare i blue-jeans. Il colore classico è un blu non regolare, anche se raramente compare in altri colori, trattamenti di finissaggio possono modificarne l'aspetto come nello stone washed o nel delavé.
Anticamente era realizzato con un ordito in lino e la trama in cotone, oggi interamente in cotone. Le sue caratteristiche sono la robustezza e resistenza (per il materiale usato) unite a una certa adattabilità (per l'armatura a saia).
Anticamente era realizzato con un ordito in lino e la trama in cotone, oggi interamente in cotone. Le sue caratteristiche sono la robustezza e resistenza (per il materiale usato) unite a una certa adattabilità (per l'armatura a saia).
Dex Silk / Micro Silk
Modalità di manutenzione di queste due SPALMATURE: - NON utilizzare manichini a vapore. - Lavaggio a mano solo in acqua tiepida (30°C)e con saponi a PH neutro. - Asciugatura del capo appeso dopo aver eliminato l'acqua in eccesso. - Stiro a rovescio , 1 punto , con calore debole ed eventualmente con panno di protezione.
Doeskin
Tipo di fustagno che imita le pelle di daino.
Doppione (Shantung)
Tessuto di seta dall'aspetto ruvido, caratterizzato da nodi, che sono un'irregolarità prodotta dal fatto che un baco solo fila due bozzoli. Si tratta di un difetto ma, vista la relativa rarità, è considerato un pregio. E' un tessuto che non si stropiccia, resistente all'usura ed elastico. Non è delicato come gli altri tessuti di seta. Quello di cattiva qualità si riconosce perché ha irregolarità artificiali create con cascami di seta, che si pelano facilmente.
Dralon
Nome commerciale di una fibra tessile sintetica usata per confezionare abiti e biancheria.
Dril
Denominazione di uso internazionale per definire un tessuto generalmente di cotone, su armatura saia, destinato alla confezione di divise militari o di abiti coloniali. S'impiegano filati di basso titolo, ma di buona qualità. Di colore cachi, oppure in blu o stampato, per abiti femminili e maschili estivi.
Dritto Filo
Il termene per descrivere il senso dei fili d'ordito di un tessuto.
Dromedario (camello arabo)
Questo animale, che vive essenzialmente in Africa ed in Asia, appartiene alla famiglia dei Camelidae Cray (come i cammelli sud-americani). Il dromedario si differenzia dal cammello (o cammello bactriano) poichè ha una sola gobba. Il pelo del dromedario è usato nell'industria tessile al pari di quello del cammello.
Daunenstep
Marchio di piumino. Prodotto in Alto Adige.
Dynema
Fibra sintetica particolarmente adatta alla produzione di cavi da trazione. Viene in particolar modo utilizzato per applicazioni sportive quali il Kitesurf e il Parapendio.
E
Ecopelle
Il termine ecopelle (o fintapelle o vinpelle) descrive un tessuto che ha l'aspetto della pelle o del cuoio ma non è realizzato con materia animale può essere composto da un tessuto o una maglina su cui viene spalmato del materiale plastico.
Ecru
Ecru è un termine usato per descrivere filati o tessuti come seta o lino nella loro condizione originaria grezza, ossia né sbiancate né tinte. Il colore ecru è difficilmente definibile essendo strettamente legato al colore originale delle fibre tessili naturali, differente tra fibra e fibra e condizionato e modificato da molti fattori come le lavorazioni e i lavaggi.
Questa parola deriva, come molti altri termini di sartoria, da una parola francese écru, che significa 'grezzo' o 'non sbiancato'
Per estensione, si utilizza questo termine anche per indicare un colore chiaro simile al beige. Fino al 1930 il termine "ecru" era utilizzato come sinonimo di beige, mentre oggi i due colori vengono differenziati.
Questa parola deriva, come molti altri termini di sartoria, da una parola francese écru, che significa 'grezzo' o 'non sbiancato'
Per estensione, si utilizza questo termine anche per indicare un colore chiaro simile al beige. Fino al 1930 il termine "ecru" era utilizzato come sinonimo di beige, mentre oggi i due colori vengono differenziati.
Elastian
L'elastan o elastam è una fibra sintetica di poliuretano molto utilizzata per elasticizzare i tessuti. In Nord America e Australia è nota con il nome di spandex.
Dai consumatori è più conosciuta attraverso i marchi commerciali: Lycra (Invista), Elaspan (Invista), Dorlastan (Asahi), Roica (Asahi), Linel (Fillattice), RadiciSpandex (Radici Group), Creora (Hyosung).
L'uso del termine Lycra (pronuncia laicra e non licra) per indicare genericamente la fibra poliuretanica è scorretto e scoraggiato dallo stesso depositario del marchio. Tale azione ha registrato un ottimo successo, ma a doppio taglio, oggi che non è più il prodotto leader del mercato ne è scomparso il termine, a favore di un più generico stretch o elasticizzato. L'eccessiva regolamentazione del marchio ha infine relegato l'uso di questo marchio a pochissimi prodotti.
Oggi il termine rammenta un po' gli anni '80, i panta-fuseaux, i jeans attillatissimi, le giacche strette, i primi collant, mentre la moda degli anni 2000 è decisamente più comoda e meno elasticizzata. La sigla dell?etichettatura tessile è EA.
Dai consumatori è più conosciuta attraverso i marchi commerciali: Lycra (Invista), Elaspan (Invista), Dorlastan (Asahi), Roica (Asahi), Linel (Fillattice), RadiciSpandex (Radici Group), Creora (Hyosung).
L'uso del termine Lycra (pronuncia laicra e non licra) per indicare genericamente la fibra poliuretanica è scorretto e scoraggiato dallo stesso depositario del marchio. Tale azione ha registrato un ottimo successo, ma a doppio taglio, oggi che non è più il prodotto leader del mercato ne è scomparso il termine, a favore di un più generico stretch o elasticizzato. L'eccessiva regolamentazione del marchio ha infine relegato l'uso di questo marchio a pochissimi prodotti.
Oggi il termine rammenta un po' gli anni '80, i panta-fuseaux, i jeans attillatissimi, le giacche strette, i primi collant, mentre la moda degli anni 2000 è decisamente più comoda e meno elasticizzata. La sigla dell?etichettatura tessile è EA.
Emiane
L'emiane è un tessuto di nascita abbastanza recente, composto di fibre di lino e fibre di cotone, con armatura a tela.
L'utilizzo di questi due materiali dà alla stoffa maggiore resistenza e maggiore regolarità alla trama rispetto al solo lino. Questa stoffa è di consistenza piuttosto grossolana (11 fili per centimetro) e perciò viene impiegata spesso in biancheria da cucina, tovaglie e strofinacci.
L'emiane viene usato in particolare nel ricamo a mano a fili contati, per la regolarità della sua trama.
L'utilizzo di questi due materiali dà alla stoffa maggiore resistenza e maggiore regolarità alla trama rispetto al solo lino. Questa stoffa è di consistenza piuttosto grossolana (11 fili per centimetro) e perciò viene impiegata spesso in biancheria da cucina, tovaglie e strofinacci.
L'emiane viene usato in particolare nel ricamo a mano a fili contati, per la regolarità della sua trama.
Etamine
È il nome francese per stamigna. Tessuto rado tipo garza, in tela di cotone o in fibra sintetica, molto leggero e trasparente, usato come rinforzo in sartoria, nei tendaggi o come supporto per ricami.
Ettichettura Tessile
Per etichettatura tessile si intende l'insieme delle indicazioni che obbligatoriamente per legge devono apparire su apposita etichetta su ogni capo di abbigliamento ed ogni prodotto tessile messo in commercio.
In Italia la materia è regolata dal Decreto Legislativo 22 maggio 1999, n. 194: "Attuazione della direttiva 96/74/CE relativa alle denominazioni del settore tessile" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 1999.
L'Unione Europea aveva, infatti, emanato una direttiva, frutto di pazienti mediazioni data dalla difformità delle situazioni di partenza tra i diversi paesi dell'Unione e la diversa concezione tra paesi, come l'Italia e la Francia, tradizionali produttori della filiera tessile-abbigliamento, e i paesi nordici che da anni si rivolgono al mercato mondiale per soddisfare le loro esigenze interne.
Le denominazioni delle fibre sono rigidamente regolamentate dalla tabella 1 di detto decreto legislativo.
In Italia la materia è regolata dal Decreto Legislativo 22 maggio 1999, n. 194: "Attuazione della direttiva 96/74/CE relativa alle denominazioni del settore tessile" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 1999.
L'Unione Europea aveva, infatti, emanato una direttiva, frutto di pazienti mediazioni data dalla difformità delle situazioni di partenza tra i diversi paesi dell'Unione e la diversa concezione tra paesi, come l'Italia e la Francia, tradizionali produttori della filiera tessile-abbigliamento, e i paesi nordici che da anni si rivolgono al mercato mondiale per soddisfare le loro esigenze interne.
Le denominazioni delle fibre sono rigidamente regolamentate dalla tabella 1 di detto decreto legislativo.
numero | nome | spiegazioni | sigle |
---|---|---|---|
1 | Lana | Fibra tratta dal vello della pecora | WO |
1A | Lana Vergine | Fibra tratta dal vello della pecora di prima tosatura.Generalmente proveniente da agnelli | WV |
2 | Alpaca Lama Cammello Kashmir Mohair Angora Vigogna Yach Guanaco Cashgora Castoro Lontra | Preceduta o meno dalla denominazione lana o pelo Peli degli animale citati a fianco: Alpaca, lama, cammello, capra del Kashmir, capra angora, mohair, coniglio angora, vigogna, yack, guanaco, capra cashgora (incrocio della capra kashmir e della capra angora) castoro e lontra. | WP WL WK WS WM WA WG WY WU WB WT |
3 | Pelo o crine | con o senza indicazione della specie animali (per esempio pelo bovino, pelo di capra comune, crine di cavallo) Pelo di vari animali diversi dai punti 1 e 2 | HA |
4 | Seta | Fibra proveniente esclusivamente da insetti sericigeni | SE |
5 | Cotone | Fibra proveniente dal seme del cotone (Gossypium) | CO |
6 | Kapok | Fibra proveniente dall?interno del Kapok (Ceiba pentadra) | KP |
7 | Lino | Fibra proveniente dal libro del lino (Linum usatissimum) | LI |
8 | Canapa | Fibra proveniente dal libro della canapa (Cannabis sativa) | CA |
9 | Juta | Fibra proveniente dal libro del Corchorus olitorius e del Corchorus capsularis. Ai sensi della presente direttiva sono assimilate alla juta le fibre provenienti dal libro dell?Hibiscus-cannabinus, Hibiscus sabdariffa, Abutilon Avicennae, Urena lobata, Urena sinuata. | JU |
10 | Abaca | Fibra proveniente dalle guaine fogliari della Musa textilis | AB |
11 | Alfa | Fibra proveniente dalla foglia della Stipa tenacissima | AL |
12 | Cocco | Fibra proveniente dal frutto della Cocus nucifera | CC |
13 | Ginestra | Fibra proveniente dal libro del Cytisus scoparius e/o Spartium junceum | GI |
14 | Ramiè | Fibra proveniente dalla Boehmeria nivea e dalla Boehmeria tenacissima. | |
15 | Sisal | Fibra proveniente dalle foglie dell?Agave sisalana | SI |
16 | Summ | Fibra proveniente dal libro della Crotolaria pincea | SN |
17 | Henequen | Fibra proveniente dal libro dell?Agave | HE |
18 | Maguney | Fibra proveniente dal libro dell?Agave caulata | MG |
19 | Acetato | Fibra d?acetato di cellulosa di cui tra il 74% e il 92% dei gruppi ossidrilici è acetilato | AC |
20 | Alginica | Fibra ottenuta da sali metallici dell?acido alginico | AG |
21 | Cupro | Fibra di cellulosa rigenerata ottenuta mediante il procedimento cuprammoniacale. | CU |
22 | Modal | Fibra di cellulosa rigenerata, ottenuta con procedimento viscoso modificato ed avente un'elevata forza di rottura ed un alto modulo ad umido. La forza di rottura (Bc) allo stato ambientato e la forza (Bm) necessaria per provocare un allungamento del 5 per cento allo stato umido sono:
- Bc (centinewton) maggiore o uguale a 1,3 per radice quadrata di T + 2T; -Bm (centinewton) maggiore o uguale a 0,5 per radice quadrata di T; di cui T è la massa lineica media espressa in decitex |
MD |
23 | Proteica | Fibra ottenuta a partire da sostanze proteiche naturali rigenerate e stabilizzate mediante l?uso di agenti chimici | PR |
24 | Triacetato | Fibra acetato di cellulosa, di cui almeno il 92% dei gruppi ossidrilici è acetilato | TA |
25 | Viscosa | Fibra di cellulosa rigenerata ottenuta mediante il procedimento di viscosa per il filamento continuo e per la fibra discontinua. | VI |
26 | Acrilica | Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena almeno l?85% in massa del motivo acrilonitrilico. | PC |
27 | Clorofibra | Fibra formata da macromolecole lineari aventi nella catena più del 50 per cento in massa del motivo monomerico vinilico clorurato o vinilidenico clorurato | CL |
28 | Fluorofibra | Fibra formata da macromolecole lineari ottenute da monomeri alifatici florurati | FL |
29 | Modacrilica | Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena tra il 50% e l?85% in massa del motivo acrilonitrilico | MA |
30 | Poliammide (onylon) | Fibra formata da macromolecole lineari sintetiche aventi nella loro catena legami ammidici ricorrenti di cui almeno l'85% è legato a motivi alifatici o cicloalifatici | PA |
31 | Aramide | Fibra di macromolecole lineari sintetiche, costituite da gruppi aromatici legati tra loro da legami ammidici ed immidici di cui almeno l'85% è legato direttamente a due nuclei aromatici, mentre il numero dei legami immidici , ove presenti, non può essere superiore a quello dei legami ammidici. | |
32 | Polimmide | Fibra di macromolecole lineari sintetiche, aventi nella catena motivi immidici ricorrenti | |
33 | Lyocell | Fibra di cellulosa rigenerata ottenuta mediante il procedimento di dissoluzione e di filatura in solvente organico senza formazione di derivati | |
34 | Poliestere | Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena almeno l?85% in massa di un estere da diolo ed acido tereftalico | PL |
35 | Polietilenica | Fibra formata da macromolecole lineari sature di alifatici non sostituiti. | PE |
36 | Poliproplenica | Fibra formata da macromolecole lineari sature di idrocarburi alifatici, di cui un atomo di carbonio ogni due porta una ramificazione metallica , in configurazione isotattica, senza ulteriori sostituzioni. | PP |
37 | Poliureica | Fibra formata da macromolecole lineari aventi nella catena la ripetizione del gruppo funzionale uretanico (NH-CO-NH) | PB |
38 | Poliuretanica | Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena la ripetizione del gruppo funzionale uretanico | PU |
39 | Vinilal | Fibra formata da macromolecole lineari la cui catena è costituita da alcole polivinilico a tasso di acetalizzazione variabile | VY |
40 | Trivinilica | Fibra formata da terpolimero di acrilonitrile di un monomero vinilico clorurato e di un terzo monomero vinilico, nessuno dei quali rappresenta il 50% della massa totale. | TV |
41 | Gomma | Fibra elastomerica costituita o da poliisoprene (naturale o sintetico) o da dieni polimerizzati con o senza uno o più monomeri vinilici che sotto sforzo di trazione allunga fino a tre volte la lunghezza iniziale, ritornando alla misura di partenza non appena cessa tale sforzo. | EL |
42 | Elastan | Fibra esomerica costituita da almeno l?85% della massa da poliuretano segmentato, che allunga sotto sforzo di trazione fino a raggiungere tre volte la lunghezza iniziale e ritornando rapidamente a tale lunghezza non appena cessa la forza di trazione. | EA |
43 | Vetro tessile | Fibra costituita da vetro. | GL |
44 | Fibra ottenuta da materie nuove diverse da quelle sopraindicate |
F
Follatura
E'un processo di infeltrimento con il quale si sollevano le fibre del tessuto , immerso in speciali vasche dette Folloni. Le fibre vengono quindi battute e appiattite meccanicamente.
Felpa
Stoffa di seta di lana o di cotone, pelosa quanto il velluto ma più morbida. I francesi la chiamano peluche. Si distingue dalla flanella per avere il pelo solo su una parte.
Feltro
Il feltro è un stoffa realizzata in pelo animale. Non è un tessuto ma viene prodotto con l'infeltrimento delle fibre. Il materiale che lo compone comunemente è la lana cardata di pecora, ma si può utilizzare qualsiasi altro tipo di pelo di: lepre, coniglio, castoro, lontra, capra e cammello.
Si caratterizza anche per essere caldo, leggero, ed impermeabile.
Le fibre vengono bagnate con acqua calda, intrise di sapone e manipolate (battute, sfregate, pressate) fino ad ottenerne, con processi meccanici e chimici, l'infeltrimento. La loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo e irreversibile. Il feltro tradizionale è del colore dei peli usati ma si può produrne di colorato utilizzando lana tinta in fiocco.
Si caratterizza anche per essere caldo, leggero, ed impermeabile.
Le fibre vengono bagnate con acqua calda, intrise di sapone e manipolate (battute, sfregate, pressate) fino ad ottenerne, con processi meccanici e chimici, l'infeltrimento. La loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo e irreversibile. Il feltro tradizionale è del colore dei peli usati ma si può produrne di colorato utilizzando lana tinta in fiocco.
Fettuccia
È una striscia sottile di tessuto. Non è tagliata da una pezza di stoffa ma tessuta con la larghezza necessaria, ha armatura a tela.
Fiandra
La fiandra è un pregiato tessuto operato monocolore e di mano asciutta.
Il nome viene dalla regione delle Fiandre dove veniva storicamente prodotto con il lino di fiandra, la lavorazione complessa unita al materiale pregiato ne faceva un prodotto di lusso esportato in tutta Europa. La produzione industriale con telai jacquard, che ne ha ridotto i costi, lo ha reso accessibile e diffuso in ogni casa.
Presenta decorazioni tessute, con effetto di lucido-opaco, ottenute con varie armature su fondo lucido, solitamente ad armatura raso. I disegni sono geometrici o floreali stilizzati. Il filato utilizzato, di titolo finissimo e di mano liscia e lucida, con la riduzione d'armatura molto fitta, concorre a formare un tessuto fine e delicato anche se compatto e resistente.
Anticamente era realizzato in lino, oggi in cotone mercerizzato o fibre sintetiche per i prodotti di minor pregio. In origine bianco, viene prodotto in colori pastello, più raramente in colori brillanti, per adattarlo alle esigenze della moda.
È per eccellenza il tessuto usato per la confezione di tovaglie eleganti. Oggi viene anche prodotto antimacchia con un finissaggio al silicone, trattamento che non permette al liquidi di penetrare nelle fibre ma irrigidisce la tovaglia dandogli un aspetto plasticato.
Si utilizza per biancheria da letto o bagno (asciugamani)
Il nome viene dalla regione delle Fiandre dove veniva storicamente prodotto con il lino di fiandra, la lavorazione complessa unita al materiale pregiato ne faceva un prodotto di lusso esportato in tutta Europa. La produzione industriale con telai jacquard, che ne ha ridotto i costi, lo ha reso accessibile e diffuso in ogni casa.
Presenta decorazioni tessute, con effetto di lucido-opaco, ottenute con varie armature su fondo lucido, solitamente ad armatura raso. I disegni sono geometrici o floreali stilizzati. Il filato utilizzato, di titolo finissimo e di mano liscia e lucida, con la riduzione d'armatura molto fitta, concorre a formare un tessuto fine e delicato anche se compatto e resistente.
Anticamente era realizzato in lino, oggi in cotone mercerizzato o fibre sintetiche per i prodotti di minor pregio. In origine bianco, viene prodotto in colori pastello, più raramente in colori brillanti, per adattarlo alle esigenze della moda.
È per eccellenza il tessuto usato per la confezione di tovaglie eleganti. Oggi viene anche prodotto antimacchia con un finissaggio al silicone, trattamento che non permette al liquidi di penetrare nelle fibre ma irrigidisce la tovaglia dandogli un aspetto plasticato.
Si utilizza per biancheria da letto o bagno (asciugamani)
Fibre Animali (vedi anche singole voci)
Le fibre animali da bulbo pilifero
Alpaca: si ottiene dal pelo di un camelide che vive nelle Ande, molto simile al lama, ma più piccolo. La resa media è di 300 grammi di pelo per animale. Il vello all'esterno è grossolano e ruvido, mentre il sottopelo è morbido e lanoso con fibre di 24/25 micron di diametro.
Baby alpaca: è ottenuta dal pelo dei cuccioli di alpaca ed è particolarmente pregiata per finezza e setosità.
Angora: deriva dal pelo dei conigli d'Angora (allevati soprattuto in Cina) che sono tosati ogni tre mesi per ottenere circa 300 grammi di fibra. La fibra è lucente, calda e morbida e in genere mescolata alla lana perché delicatissima.
Cammello: si ricava dal pelo del camelide a due gobbe che vive nei deserti dell'Asia Centrale. Anche in questo caso non è il pelo superficiale a essere tosato, ma il morbidissimo duvet, che ha un diametro medio di 19/20 micron, in genere è rossastro e bruno chiaro e ha grandi proprietà termiche.
Cashmere: si ottiene per pettinatura del sottovello (o duvet) di capre allevate in Mongolia, Cina e Iran (meno pregiato). Il colore è generalmente bianco, ma vi sono tipi tendenti al bruno, rossiccio e al grigio. Il duvet cinese, forse il più fine, ha un diametro medio di 15 micron ( da 14,5 a 15,5) ed è morbidissimo, soffice e serico. Esiste inoltre il tipo "yangir" che ha il sottovello più fine in assoluto di circa 13/13,5 micron.
Castoro: da un roditore dei Castoridi dal corpo tozzo e robusto, si ottiene un pelo pregiato utilizzato anche per i feltri.
Crine: è il pelo della criniera e della coda di vari animali, specialmente del cavallo. E' usato per imbottiture o in speciali tessiture.
Guanaco: è un camelide sudamericano che vive allo stato selvaggio. Anticamente era destinato a vestire gli imperatori e i sacerdoti andini. Il mantello è color frumento e, poiché è necessario uccidere l'animale per prelevarlo, già nell'antichitaà vi erano delle limitazioni nella caccia.
Lama: è un camelide sudamericano domestico dal mantello bianco, marrone bruciato, grigio e nero che all'esterno è folto e ordinario, mentre il sottopelo è lucido e caldo.
Lana: è la più diffusa fibra animale e si ricava dal vello di varie razze ovine (la più famosa è la pecora "merinos"), allevate in Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Sud Africa. Ne esistono molte varietà classificabili in base a finezza, lunghezza, colore, morbidezza e lucentezza. Ogni filo ha anche un titolo che è dato dal rapporto tra lunghezza e peso: più è alto il titolo, più fine è il filato. Grazie alla sua struttura e alla fitta crettatura delle fibre ha doti di igroscopicità (assorbe umidità in peso fino al 18/25%), coibenza (forte protezione termica), elasticità, resistenza all'usura e alla fiamma, ai piegamenti ed è in grado di perdere le antiestetiche pieghe. Dalle acque di lavaggio della lana si ricava la lanolina utilizzata per adesivi, lubrificanti e cosmetici. Marchi: il marchio "Pura Lana Vergine"gestito da Woolmark certifica che i capi sono in 100% lana di tosa e quindi non rigenerata.
Lambswool: contraddistingue la lana di agnello (tosato quindi intorno ai 4 mesi di vita) più apprezzata rispetto alla lana di pecora per alcune variazioni.
Lontra: da un mammifero dei Mustelidi si ottiene un pelo folto e morbido.
Mohair: è la capra d'angora (da Ankara) allevata nel centro dell'Anatolia, ma ora anche in Sud Africa e in Texas, a fornire questa fibra della finezza media di 25 micron. Il tipo più pregiato ha mantello color latte, ma esistono varietà nere, marroni e rosate. Il suo pelame è meno crettato di quello della lana da pecora e quindi è più lucido.
Kid mohair: si ottiene dai capretti d'angora. La sua fibra è più sottile del mohair, avendo una finezza media di circa 24 micron.
Vicuna: è un piccolo camelide sudamericano protetto dallo Stato peruviano. E' grazioso, timodo e velocissimo nel saltare. Il suo pelo molto fine (12/14 micron) e morbidissimo, soprattuto quello del collo. Il colore del mantello è quasi uguale in tutti i soggetti ed è color biondo/rossiccio. Si è temuto in passato per la sua estinzione, ora scongiurata da contromisure: viene allevato e pettinato per ottenere il prezioso duvet.
Yack: è un mammifero dei Bovidi che vive sugli altopiani tibetani ad altitudini tra i 4.000 e i 6.000 metri di altezza. Il pelo è grossolano ed è usato per stuoie e sacchi, mentre con il sotto pelo intorno ai 19 micron, si ottengono tessuti finissimi di colore scuro.
Le fibre animali da insetti seritteri
Seta: è l'unica fibra animale prodotta da un baco serigeno che si nutre di foglie di gelso, il "bombix mori" o da altri bachi cresciuti sugli alberi (seta selvaggia "tussah"). La lavorazione della seta va dall'essicazione alla trattura, cioè all'ammorbidimento in acqua calda e alla dipanatura. Da un bozzolo si ottengono da 800 a 1000 metri di filamento costituito da due bave a sezione triangolare combacianti. Essendo un filamento continuo molto sottile e lucente è leggera, termoisolante, elastica, flessibile ed è considerata la più fine e morbida tra le fibre naturali. Il filo può essere lungo e ritorto e quindi resistente, mentre la "bourette", ottenuta dai cascami di seta della pettinatura, ha fibra corta ed è meno resistente. Tra i due filati c'è il tipo "shappe" discontinuo, che offre una buona resistenza.
Alpaca: si ottiene dal pelo di un camelide che vive nelle Ande, molto simile al lama, ma più piccolo. La resa media è di 300 grammi di pelo per animale. Il vello all'esterno è grossolano e ruvido, mentre il sottopelo è morbido e lanoso con fibre di 24/25 micron di diametro.
Baby alpaca: è ottenuta dal pelo dei cuccioli di alpaca ed è particolarmente pregiata per finezza e setosità.
Angora: deriva dal pelo dei conigli d'Angora (allevati soprattuto in Cina) che sono tosati ogni tre mesi per ottenere circa 300 grammi di fibra. La fibra è lucente, calda e morbida e in genere mescolata alla lana perché delicatissima.
Cammello: si ricava dal pelo del camelide a due gobbe che vive nei deserti dell'Asia Centrale. Anche in questo caso non è il pelo superficiale a essere tosato, ma il morbidissimo duvet, che ha un diametro medio di 19/20 micron, in genere è rossastro e bruno chiaro e ha grandi proprietà termiche.
Cashmere: si ottiene per pettinatura del sottovello (o duvet) di capre allevate in Mongolia, Cina e Iran (meno pregiato). Il colore è generalmente bianco, ma vi sono tipi tendenti al bruno, rossiccio e al grigio. Il duvet cinese, forse il più fine, ha un diametro medio di 15 micron ( da 14,5 a 15,5) ed è morbidissimo, soffice e serico. Esiste inoltre il tipo "yangir" che ha il sottovello più fine in assoluto di circa 13/13,5 micron.
Castoro: da un roditore dei Castoridi dal corpo tozzo e robusto, si ottiene un pelo pregiato utilizzato anche per i feltri.
Crine: è il pelo della criniera e della coda di vari animali, specialmente del cavallo. E' usato per imbottiture o in speciali tessiture.
Guanaco: è un camelide sudamericano che vive allo stato selvaggio. Anticamente era destinato a vestire gli imperatori e i sacerdoti andini. Il mantello è color frumento e, poiché è necessario uccidere l'animale per prelevarlo, già nell'antichitaà vi erano delle limitazioni nella caccia.
Lama: è un camelide sudamericano domestico dal mantello bianco, marrone bruciato, grigio e nero che all'esterno è folto e ordinario, mentre il sottopelo è lucido e caldo.
Lana: è la più diffusa fibra animale e si ricava dal vello di varie razze ovine (la più famosa è la pecora "merinos"), allevate in Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Sud Africa. Ne esistono molte varietà classificabili in base a finezza, lunghezza, colore, morbidezza e lucentezza. Ogni filo ha anche un titolo che è dato dal rapporto tra lunghezza e peso: più è alto il titolo, più fine è il filato. Grazie alla sua struttura e alla fitta crettatura delle fibre ha doti di igroscopicità (assorbe umidità in peso fino al 18/25%), coibenza (forte protezione termica), elasticità, resistenza all'usura e alla fiamma, ai piegamenti ed è in grado di perdere le antiestetiche pieghe. Dalle acque di lavaggio della lana si ricava la lanolina utilizzata per adesivi, lubrificanti e cosmetici. Marchi: il marchio "Pura Lana Vergine"gestito da Woolmark certifica che i capi sono in 100% lana di tosa e quindi non rigenerata.
Lambswool: contraddistingue la lana di agnello (tosato quindi intorno ai 4 mesi di vita) più apprezzata rispetto alla lana di pecora per alcune variazioni.
Lontra: da un mammifero dei Mustelidi si ottiene un pelo folto e morbido.
Mohair: è la capra d'angora (da Ankara) allevata nel centro dell'Anatolia, ma ora anche in Sud Africa e in Texas, a fornire questa fibra della finezza media di 25 micron. Il tipo più pregiato ha mantello color latte, ma esistono varietà nere, marroni e rosate. Il suo pelame è meno crettato di quello della lana da pecora e quindi è più lucido.
Kid mohair: si ottiene dai capretti d'angora. La sua fibra è più sottile del mohair, avendo una finezza media di circa 24 micron.
Vicuna: è un piccolo camelide sudamericano protetto dallo Stato peruviano. E' grazioso, timodo e velocissimo nel saltare. Il suo pelo molto fine (12/14 micron) e morbidissimo, soprattuto quello del collo. Il colore del mantello è quasi uguale in tutti i soggetti ed è color biondo/rossiccio. Si è temuto in passato per la sua estinzione, ora scongiurata da contromisure: viene allevato e pettinato per ottenere il prezioso duvet.
Yack: è un mammifero dei Bovidi che vive sugli altopiani tibetani ad altitudini tra i 4.000 e i 6.000 metri di altezza. Il pelo è grossolano ed è usato per stuoie e sacchi, mentre con il sotto pelo intorno ai 19 micron, si ottengono tessuti finissimi di colore scuro.
Le fibre animali da insetti seritteri
Seta: è l'unica fibra animale prodotta da un baco serigeno che si nutre di foglie di gelso, il "bombix mori" o da altri bachi cresciuti sugli alberi (seta selvaggia "tussah"). La lavorazione della seta va dall'essicazione alla trattura, cioè all'ammorbidimento in acqua calda e alla dipanatura. Da un bozzolo si ottengono da 800 a 1000 metri di filamento costituito da due bave a sezione triangolare combacianti. Essendo un filamento continuo molto sottile e lucente è leggera, termoisolante, elastica, flessibile ed è considerata la più fine e morbida tra le fibre naturali. Il filo può essere lungo e ritorto e quindi resistente, mentre la "bourette", ottenuta dai cascami di seta della pettinatura, ha fibra corta ed è meno resistente. Tra i due filati c'è il tipo "shappe" discontinuo, che offre una buona resistenza.
Le fibre vegetali
Le fibre vegetali da seme
Cotone: è la fibra vegetale più diffusa al mondo ed è tratta dalla capsula della pianta "Gossypium herbaceum" coltivata in Egitto, Sudan, Perù, in alcune isole tropicali, in California e in Cina. I cotoni si classificano a seconda del titolo, mentre la lunghezza delle fibre ne determina la qualità: più è lunga più il cotone è lucente, resistente e pregiato. Ha un'eccellente igroscopicità e quindi assorbe la traspirazione, buona tenacità, resistenza al calore, ottima adattabilità fisiologica e tingibilità. Poiché la sua resistenza aumenta quando è bagnata, è la più lavabile delle fibre anche ad alte temperature e con detersivi alcalini. Marchi: il marchio "Filoscozia" gestito dal Centro Promozione Filoscozia garantisce la qualità superiore dei cotoni pregiati a fibra lunga egiziani (Makò), pettinati, ritorti e mercerizzati in filo. Il filato ottenuto acquista una brillantezza serica.
Le fibre vegetali da libro (parte legnosa della pianta)
Abaca: detta anche "canapa di Manila" si ottiene da una pianta tropicale delle Musacee.
Canapa: è tratta dal fusto della pianta omonima delle Cannabacee. Caratteristica fibra rustica.
Juta: è ricavata dalle piante delle Tigliacee, utilizzata soprattutto per sacchi.
Lino: è la più antica e pregiata fibra naturale, tratta dal "libro", lo strato corticale, del Linum usitatissimum. Proviene dall'unica pianta tessile coltivata anche il Europa e varia a seconda della sua provenienza (Belgio, Russia, Irlanda, Italia). Si ottiene da processi di macerazione della parte fibrosa: dal punto di vista chimico le cellule che compongono le fibre sono sia tenaci che elastiche. Per la sua particolare struttura molecolare ha doti di igroscopicità (assorbendo acqua fino al 12% del suo peso), resistenza all'usura, tenacia, durata, resistenza a lavaggi ad alta temperatura, comfort a contatto sulla pelle per la sua freschezza. Essendo più lucente del cotone, non deve essere mercerizzato. Marchi: il marchio "Master of Linen" del Centro Tutela Lino garantisce la qualità del lino prodotto, filato e tessuto in Europa Occidentale.
Ramiè: è tratta da una pianta erbacea perenne delle Urticacee.
Le fibre vegetali da foglia
Alfa: si estrae dalle lunghissime foglie di una pianta erbacea delle Graminacee delle regioni subdesertiche del Nord Africa.
Alga: si estrae dalle foglie delle alghe marine bianche e brune. Oltre all'utilizzo in farma ? cosmetica, la pasta viene lavorata per ottenere una fibra dalle proprietà termoregolanti e con vantaggi per il benessere del corpo e della mente.
Ginestra: è estratta per macerazione dalla pianta omonima delle Leguminose.
Kenaf o ibisco: si estrae dall'Hibiscus, un genere di Malvacee tropicali.
Rafia: è fornita dalle foglie giovani di una palma dell'Africa Orientale, la "Raphia ruffa" e la "Raphia peduncolata".
Sisal: è ricavata dalle foglie di una varietà di agave.
Le fibre vegetali da frutto
Cocco: si estrae dal mesocarpo del frutto della palma da cocco (noce di cocco) della famiglia delle Palme. Le fibre sono molto robuste.
Kapok: è la bambagia che riveste internamente la capsula del frutto di varie piante tropicali delle Bombacacee. E' usato specialmente per imbottiture.
Cotone: è la fibra vegetale più diffusa al mondo ed è tratta dalla capsula della pianta "Gossypium herbaceum" coltivata in Egitto, Sudan, Perù, in alcune isole tropicali, in California e in Cina. I cotoni si classificano a seconda del titolo, mentre la lunghezza delle fibre ne determina la qualità: più è lunga più il cotone è lucente, resistente e pregiato. Ha un'eccellente igroscopicità e quindi assorbe la traspirazione, buona tenacità, resistenza al calore, ottima adattabilità fisiologica e tingibilità. Poiché la sua resistenza aumenta quando è bagnata, è la più lavabile delle fibre anche ad alte temperature e con detersivi alcalini. Marchi: il marchio "Filoscozia" gestito dal Centro Promozione Filoscozia garantisce la qualità superiore dei cotoni pregiati a fibra lunga egiziani (Makò), pettinati, ritorti e mercerizzati in filo. Il filato ottenuto acquista una brillantezza serica.
Le fibre vegetali da libro (parte legnosa della pianta)
Abaca: detta anche "canapa di Manila" si ottiene da una pianta tropicale delle Musacee.
Canapa: è tratta dal fusto della pianta omonima delle Cannabacee. Caratteristica fibra rustica.
Juta: è ricavata dalle piante delle Tigliacee, utilizzata soprattutto per sacchi.
Lino: è la più antica e pregiata fibra naturale, tratta dal "libro", lo strato corticale, del Linum usitatissimum. Proviene dall'unica pianta tessile coltivata anche il Europa e varia a seconda della sua provenienza (Belgio, Russia, Irlanda, Italia). Si ottiene da processi di macerazione della parte fibrosa: dal punto di vista chimico le cellule che compongono le fibre sono sia tenaci che elastiche. Per la sua particolare struttura molecolare ha doti di igroscopicità (assorbendo acqua fino al 12% del suo peso), resistenza all'usura, tenacia, durata, resistenza a lavaggi ad alta temperatura, comfort a contatto sulla pelle per la sua freschezza. Essendo più lucente del cotone, non deve essere mercerizzato. Marchi: il marchio "Master of Linen" del Centro Tutela Lino garantisce la qualità del lino prodotto, filato e tessuto in Europa Occidentale.
Ramiè: è tratta da una pianta erbacea perenne delle Urticacee.
Le fibre vegetali da foglia
Alfa: si estrae dalle lunghissime foglie di una pianta erbacea delle Graminacee delle regioni subdesertiche del Nord Africa.
Alga: si estrae dalle foglie delle alghe marine bianche e brune. Oltre all'utilizzo in farma ? cosmetica, la pasta viene lavorata per ottenere una fibra dalle proprietà termoregolanti e con vantaggi per il benessere del corpo e della mente.
Ginestra: è estratta per macerazione dalla pianta omonima delle Leguminose.
Kenaf o ibisco: si estrae dall'Hibiscus, un genere di Malvacee tropicali.
Rafia: è fornita dalle foglie giovani di una palma dell'Africa Orientale, la "Raphia ruffa" e la "Raphia peduncolata".
Sisal: è ricavata dalle foglie di una varietà di agave.
Le fibre vegetali da frutto
Cocco: si estrae dal mesocarpo del frutto della palma da cocco (noce di cocco) della famiglia delle Palme. Le fibre sono molto robuste.
Kapok: è la bambagia che riveste internamente la capsula del frutto di varie piante tropicali delle Bombacacee. E' usato specialmente per imbottiture.
Fibre minerali
Amianto o asbesto: è una fibra di cristalli filamentosi di silicati di vario tipo che erano usati per la loro incombustibilità, ma ora abbandonate dopo la scoperta del loro effetto cancerogeno.
Fibre chmiche
Si suddividono in artificiali e sintetiche.
Le fibre artificiali
Le fibre artificiali cellulosiche.
Si chiamano cellulosiche perché si ottengono trattando la cellulosa naturale (la stessa che costituisce le fibre vegetali) di piante ad alto fusto come faggio, eucaliptus, conifere ecc., opportunamente trasformata e sciolta con solventi, e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo continuo, oppure in fiocco (fibra discontinua).
Acetato: è un filo continuo derivato dalla cellulosa. Ha una mano morbida e delicata, aspetto serico, colori vivi e brillanti, buone doti di traspirabilità, igroscopicità, antistaticità e comfort. Marchi: "Situssa", "Situssa Fresh", "Silene", "Silfresh", "Silcolor", "Novalene", "Silnova", "Dicelesta" by Novaceta.
Carta tessile: è una fibra ottenuta dalla cellulosa il cui filo trattato chimicamente ha una mano inamidata e cartacea.
Cupro: è una fibra ottenuta dai linters di cotone trattati secondo il processo cuprammonio ed è prodotta sia come filo continuo sia come materia prima. E' atossica, anallergica, antistatica ed ha doti di traspirabilità e morbidezza: per questo è detta "seta ecologica". Marchi: "Cupro", è un'esclusiva "by Bemberg".
Lyocell: deriva dalla cellulosa del legno ed è una fibra ottenuta da un processo di filatura in solvente organico. E' resistente, traspirante, lavabile e ha ottima resa tintoriale, oltre a essere luminosa e morbida. Marchi: "Lyocell" by Lenzing; "Tencel" by Acordis.
Modal: è un fiocco di viscosa modificato, con buone caratteristiche di impiego grazie a tenacità e stabilità dimensionale. La mano è morbida e l'ottica è brillante. Marchi: "Modal" e "ProModal" (Modal 30%/Lyocell 70%) by Lenzing.
Viscosa: detta anche rayon, è ottenuta dalla cellulosa ed è disponibile sia in filo continuo che in fiocco. Ha mano dolce e aspetto serico, buona resistenza all'usura ed elevata capacità igroscopica. Esiste anche versione "fr" (filame retard) ed alta tenacità. Marchi: "Viscose" e "ProViscose" (70% viscosa/ 30% Lyocell) by Lenzing; "Enka Viscose" by Acordis; "Rayon FCT2000", "Argentea", "Iriden " by Nuova Rayon (Snia Group); "Sicrem" (alta tenacità) by Sicrem (IVG Group).
Le fibre artificiali proteiche.
Si ottengono sia da proteine di origine animale (la caseina del latte), sia da quelle di origine vegetale (la zeina del mais e l''arachina dalle arachidi). A differenza di altre fibre tessili costituite da macromolecole orientate e quindi di forma fibrillare, le fibre proteiche hanno struttura globulare. La fibra "Promix", prodotta dalla caseina del latte, ha un aspetto serico, elevata stabilità dimnesionale, proprietà igroscopiche e di traspirabilità. Marchi: "Chinon" by Toyobo-Itochu.
Le fibre artificiali alginiche
Sono filati ottenuti dal trattamento con sali dell'acido alginico (estratto da diverse specie di alghe marine) disciolti in soda saponata. Si impiegano anche quale rinforzo temporaneo in tessuti ottenuti da fibre molto sottili, in quanto possono essere separati dal tessuto per mezzo di un lavaggio con acqua e con una soluzione debolmente alcalina.
Si chiamano cellulosiche perché si ottengono trattando la cellulosa naturale (la stessa che costituisce le fibre vegetali) di piante ad alto fusto come faggio, eucaliptus, conifere ecc., opportunamente trasformata e sciolta con solventi, e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo continuo, oppure in fiocco (fibra discontinua).
Acetato: è un filo continuo derivato dalla cellulosa. Ha una mano morbida e delicata, aspetto serico, colori vivi e brillanti, buone doti di traspirabilità, igroscopicità, antistaticità e comfort. Marchi: "Situssa", "Situssa Fresh", "Silene", "Silfresh", "Silcolor", "Novalene", "Silnova", "Dicelesta" by Novaceta.
Carta tessile: è una fibra ottenuta dalla cellulosa il cui filo trattato chimicamente ha una mano inamidata e cartacea.
Cupro: è una fibra ottenuta dai linters di cotone trattati secondo il processo cuprammonio ed è prodotta sia come filo continuo sia come materia prima. E' atossica, anallergica, antistatica ed ha doti di traspirabilità e morbidezza: per questo è detta "seta ecologica". Marchi: "Cupro", è un'esclusiva "by Bemberg".
Lyocell: deriva dalla cellulosa del legno ed è una fibra ottenuta da un processo di filatura in solvente organico. E' resistente, traspirante, lavabile e ha ottima resa tintoriale, oltre a essere luminosa e morbida. Marchi: "Lyocell" by Lenzing; "Tencel" by Acordis.
Modal: è un fiocco di viscosa modificato, con buone caratteristiche di impiego grazie a tenacità e stabilità dimensionale. La mano è morbida e l'ottica è brillante. Marchi: "Modal" e "ProModal" (Modal 30%/Lyocell 70%) by Lenzing.
Viscosa: detta anche rayon, è ottenuta dalla cellulosa ed è disponibile sia in filo continuo che in fiocco. Ha mano dolce e aspetto serico, buona resistenza all'usura ed elevata capacità igroscopica. Esiste anche versione "fr" (filame retard) ed alta tenacità. Marchi: "Viscose" e "ProViscose" (70% viscosa/ 30% Lyocell) by Lenzing; "Enka Viscose" by Acordis; "Rayon FCT2000", "Argentea", "Iriden " by Nuova Rayon (Snia Group); "Sicrem" (alta tenacità) by Sicrem (IVG Group).
Le fibre artificiali proteiche.
Si ottengono sia da proteine di origine animale (la caseina del latte), sia da quelle di origine vegetale (la zeina del mais e l''arachina dalle arachidi). A differenza di altre fibre tessili costituite da macromolecole orientate e quindi di forma fibrillare, le fibre proteiche hanno struttura globulare. La fibra "Promix", prodotta dalla caseina del latte, ha un aspetto serico, elevata stabilità dimnesionale, proprietà igroscopiche e di traspirabilità. Marchi: "Chinon" by Toyobo-Itochu.
Le fibre artificiali alginiche
Sono filati ottenuti dal trattamento con sali dell'acido alginico (estratto da diverse specie di alghe marine) disciolti in soda saponata. Si impiegano anche quale rinforzo temporaneo in tessuti ottenuti da fibre molto sottili, in quanto possono essere separati dal tessuto per mezzo di un lavaggio con acqua e con una soluzione debolmente alcalina.
Le fibre sintetiche
Le fibre sintetiche organiche.
Sono fibre derivate da sostanze organiche di sintesi che vengono polimerizzate ottenendo lunghe catene molecolari, le macromolecole, filabili sotto forma di filo continuo o di fiocco (fibra discontinua). La materia prima delle fibre sintetiche è fornita dalle industrie petrolchimiche. Filo e fiocco sono spesso disponibili già tinti (tinti in massa) dal produttore.
Acrilica: è una fibra costituita da macromolecole, prevalentemente di acrilonitrile,in genere usata sotto forma di fiocco, ed è disponibile anche in microfibra. E' leggera, morbida, voluminosa, dalla mano lanosa e calda, irrestringibile, inattaccabile da muffe e microrganismi, con ottima tingibilità e resistenza alla luce solare. Marchi: "Courtelle" e "Amicor" by Acordis; "Drslon" by Bayer; "Leacril", "Myloss" e "Ricem" by Montefibre.
Aramidica: è una fibra di poliammidi aromatiche, disponibile sotto forma di fiocco o di filo continuo. E' resistente alla fiamma e nel caso del para-aramide (Kevlar) è anche resistente al taglio e all'abrasione. Marchi: "Kevlar" e "Nomex" by DuPont; "Twaron" by Acordis; "Tecnora e Conex" by Teijin.
Clorofibra: si ottiene dalla polimerizzazione del cloruro di vinile o del cloruro di vinilidene. Più che idrorepellente, la fibra è insensibile all'acqua mantenendotenacità, elasticità e allungamento sia a secco che a umido. E' fr (flame retard). Marchi: "Rhovyl" by Rhovyl.
Elastan: è una fibra composta da una base di poliuretano segmentato a elevata elasticità mescolato con altre componenti. Non si deforma ed è resistente ai lavaggi. Ha elevata elasticità e allungamento fino 6 volte la lunghezza iniziale e mantiene inalterata nel tempo la sua forza di rientro. E' resistente agli agenti ossidanti e all'acqua clorata. Può essere usata pura o, più spesso, in mischia con altre fibre conferendo loro elasticità. Marchi:"Lycra" by DuPont; "Dorlastan" by Bayer; "Linel" by Fillattice.
Flourofibra: è una fibra ottenuta da derivati flourati. Idrorepellente e termoresistente, è disponibile anche in forma di pellicola (membrana) microporosa per capi impermeabili. Marchi: "Teflon" by Du pont.
Gomma sintetica: ha proèrietà elastiche simili alla naturale ed è ottenuta con processi di polimerizzazione a caldo e a freddo in presenza di catalizzatori.
Modacrilica: è una fibra ottenuta da macromolecole costituite per almeno il 50% da acrilonitrile, disponibile generalmente in fiocco. Ha una mano morbida, ottima resistenza alla fiamma, tenacità, doti di coibenza termica, stabilità dimensionale, buona tingibilità. Marchi: "Lufnen" by Kanebo; "Kanekaron" by Kanegafuchi.
Poliammidica o nylon: è ottenuta da macromolecole contenenti il gruppo ammidico. E' usata sia in filo continuo che in fiocco. Ha un'elevata resistenza alla rottura, alla deformazione e all'abrasione, è di facile manutenzione (lavaggio, asciugatura, no stiro), ottima tingibilità e ingualcibilità. E' morbida e leggera. I fili sono prodotti in diverse sezioni per ottenere effetti estetici efunzionali ( ad es. il nylon trilobato è particolarmente brillante). Marchi: "Meryl" e "Meryl Nexten" by Nylstar; "Tactel" by DuPont Nylon; "Ortalion" by Bemberg; "perlon" by Bayer; "DoubleSix" e "Radilon" by Textile Produkte (Radici Group); "Noval" by Rhodia Performance Fibres; "Enka Nylon" by Acordis; "Aqualon" by Aquafil (Bonazzi Group).
Poliestere: si ottiene da macromolecole di polietilentereftalato (PET). Esiste anche in versione "flame retard" e come microfibra. Ha elevata resistenza alla rottura, elasticità e ripresa. E' ingualcibile ed è una "lava indossa" (si lava falcimente, asciuga rapidamente, non occorre stiro). E' disponibile anche nei tipi modificati a partire da macromolecole di polibutilentereftalato (PTT). I fili sono prodotti in diverse sezioni per ottenere effetti estetici e funzionali diversi. Marchi: "Terital" e "Fidion fr" by Montefibre; "Mirhon", "Micrhon", "Silkiss", "Wolkiss" by Gruppo Miroglio; "Trevira" by Trevira; "Starlight" by Noyfil (Radici Group); "Pontella", "Comforto", "Corterra", "Setila"; "Estrell" by Aquafil (Bonazzi Group); "Filanda", "Airlain", "TXT", "Valtrompia" by Gruppo Sinterama; "Elitè" by Nylstar; "Diolen" by Acordis; "Dracon" by Du Pont; "Polifill", "Terbond" e "Texbond" by Freudenberg Politex.
Polietilenica: a base di polietilene, è usata per l'estrema resistenza alla trazione. Marchi: "Spectra" by Allied; "Dyneema" by DSM.
Polipropilenica: è ottenuta da macromolecole di polipropilene isotattico, disponibile come fiocco o come filo continuo. Solida ai colori, leggerissima, ha elevata resistenza meccanica, buona resistenza all'abrasione, non assorbe i liquidi e quindi ha proprietà antimacchi, facilità di manutenzione ed è traspirante. Marchi: "Meraklon" by Meraklon; "Arlene" by Aquafil (Bonazzi Group).
Le fibre sintetiche inorganiche
Acciaio, rame, argento, zinco, titanio, oro: sono filati e usati in mischia con altre fibre per le loro doti di rigidità, preziosità (oro e argento), cromatiche e antistress (acciaio, rame e titanio).
Carbonio: le fibre sono ottenute per pirolisi o dell'acrilico pre-ossidato (PAN) oppure di un precursore a base di pece di petrolio. Hanno doti di altissima resistenza e di leggerezza. I fili sono spesso mescolati ad altri (ad es. a poliammide) nell'abbigliamento per ottenere performances "antistress" o effetti di mano. Marchi: "Panox" e "Silgrafilc" by SGLCarbon; "Fortafil" e "Tenax" by Acordis.
Ceramica: sono fibre a base di silicio, boro e alluminio modificati. Sono usate per la loro capacita di resistere ad altissime temperature e per la proprietà termoriflettente.
Vetro tessile: dalle fibre di vetro si ottengono veri e propri fili di vetro assai flessibili e sottili, continui o corti, di composizione variabile: sono usati in mischia per rinforzare altre fibre.
Altre fibre chimiche
Alcantara: è un marchio della Alcantara che identifica una serie di tessuti realizzati in mischie a base di ultra-microfibre di poliestere/poliuretano.
Sono fibre derivate da sostanze organiche di sintesi che vengono polimerizzate ottenendo lunghe catene molecolari, le macromolecole, filabili sotto forma di filo continuo o di fiocco (fibra discontinua). La materia prima delle fibre sintetiche è fornita dalle industrie petrolchimiche. Filo e fiocco sono spesso disponibili già tinti (tinti in massa) dal produttore.
Acrilica: è una fibra costituita da macromolecole, prevalentemente di acrilonitrile,in genere usata sotto forma di fiocco, ed è disponibile anche in microfibra. E' leggera, morbida, voluminosa, dalla mano lanosa e calda, irrestringibile, inattaccabile da muffe e microrganismi, con ottima tingibilità e resistenza alla luce solare. Marchi: "Courtelle" e "Amicor" by Acordis; "Drslon" by Bayer; "Leacril", "Myloss" e "Ricem" by Montefibre.
Aramidica: è una fibra di poliammidi aromatiche, disponibile sotto forma di fiocco o di filo continuo. E' resistente alla fiamma e nel caso del para-aramide (Kevlar) è anche resistente al taglio e all'abrasione. Marchi: "Kevlar" e "Nomex" by DuPont; "Twaron" by Acordis; "Tecnora e Conex" by Teijin.
Clorofibra: si ottiene dalla polimerizzazione del cloruro di vinile o del cloruro di vinilidene. Più che idrorepellente, la fibra è insensibile all'acqua mantenendotenacità, elasticità e allungamento sia a secco che a umido. E' fr (flame retard). Marchi: "Rhovyl" by Rhovyl.
Elastan: è una fibra composta da una base di poliuretano segmentato a elevata elasticità mescolato con altre componenti. Non si deforma ed è resistente ai lavaggi. Ha elevata elasticità e allungamento fino 6 volte la lunghezza iniziale e mantiene inalterata nel tempo la sua forza di rientro. E' resistente agli agenti ossidanti e all'acqua clorata. Può essere usata pura o, più spesso, in mischia con altre fibre conferendo loro elasticità. Marchi:"Lycra" by DuPont; "Dorlastan" by Bayer; "Linel" by Fillattice.
Flourofibra: è una fibra ottenuta da derivati flourati. Idrorepellente e termoresistente, è disponibile anche in forma di pellicola (membrana) microporosa per capi impermeabili. Marchi: "Teflon" by Du pont.
Gomma sintetica: ha proèrietà elastiche simili alla naturale ed è ottenuta con processi di polimerizzazione a caldo e a freddo in presenza di catalizzatori.
Modacrilica: è una fibra ottenuta da macromolecole costituite per almeno il 50% da acrilonitrile, disponibile generalmente in fiocco. Ha una mano morbida, ottima resistenza alla fiamma, tenacità, doti di coibenza termica, stabilità dimensionale, buona tingibilità. Marchi: "Lufnen" by Kanebo; "Kanekaron" by Kanegafuchi.
Poliammidica o nylon: è ottenuta da macromolecole contenenti il gruppo ammidico. E' usata sia in filo continuo che in fiocco. Ha un'elevata resistenza alla rottura, alla deformazione e all'abrasione, è di facile manutenzione (lavaggio, asciugatura, no stiro), ottima tingibilità e ingualcibilità. E' morbida e leggera. I fili sono prodotti in diverse sezioni per ottenere effetti estetici efunzionali ( ad es. il nylon trilobato è particolarmente brillante). Marchi: "Meryl" e "Meryl Nexten" by Nylstar; "Tactel" by DuPont Nylon; "Ortalion" by Bemberg; "perlon" by Bayer; "DoubleSix" e "Radilon" by Textile Produkte (Radici Group); "Noval" by Rhodia Performance Fibres; "Enka Nylon" by Acordis; "Aqualon" by Aquafil (Bonazzi Group).
Poliestere: si ottiene da macromolecole di polietilentereftalato (PET). Esiste anche in versione "flame retard" e come microfibra. Ha elevata resistenza alla rottura, elasticità e ripresa. E' ingualcibile ed è una "lava indossa" (si lava falcimente, asciuga rapidamente, non occorre stiro). E' disponibile anche nei tipi modificati a partire da macromolecole di polibutilentereftalato (PTT). I fili sono prodotti in diverse sezioni per ottenere effetti estetici e funzionali diversi. Marchi: "Terital" e "Fidion fr" by Montefibre; "Mirhon", "Micrhon", "Silkiss", "Wolkiss" by Gruppo Miroglio; "Trevira" by Trevira; "Starlight" by Noyfil (Radici Group); "Pontella", "Comforto", "Corterra", "Setila"; "Estrell" by Aquafil (Bonazzi Group); "Filanda", "Airlain", "TXT", "Valtrompia" by Gruppo Sinterama; "Elitè" by Nylstar; "Diolen" by Acordis; "Dracon" by Du Pont; "Polifill", "Terbond" e "Texbond" by Freudenberg Politex.
Polietilenica: a base di polietilene, è usata per l'estrema resistenza alla trazione. Marchi: "Spectra" by Allied; "Dyneema" by DSM.
Polipropilenica: è ottenuta da macromolecole di polipropilene isotattico, disponibile come fiocco o come filo continuo. Solida ai colori, leggerissima, ha elevata resistenza meccanica, buona resistenza all'abrasione, non assorbe i liquidi e quindi ha proprietà antimacchi, facilità di manutenzione ed è traspirante. Marchi: "Meraklon" by Meraklon; "Arlene" by Aquafil (Bonazzi Group).
Le fibre sintetiche inorganiche
Acciaio, rame, argento, zinco, titanio, oro: sono filati e usati in mischia con altre fibre per le loro doti di rigidità, preziosità (oro e argento), cromatiche e antistress (acciaio, rame e titanio).
Carbonio: le fibre sono ottenute per pirolisi o dell'acrilico pre-ossidato (PAN) oppure di un precursore a base di pece di petrolio. Hanno doti di altissima resistenza e di leggerezza. I fili sono spesso mescolati ad altri (ad es. a poliammide) nell'abbigliamento per ottenere performances "antistress" o effetti di mano. Marchi: "Panox" e "Silgrafilc" by SGLCarbon; "Fortafil" e "Tenax" by Acordis.
Ceramica: sono fibre a base di silicio, boro e alluminio modificati. Sono usate per la loro capacita di resistere ad altissime temperature e per la proprietà termoriflettente.
Vetro tessile: dalle fibre di vetro si ottengono veri e propri fili di vetro assai flessibili e sottili, continui o corti, di composizione variabile: sono usati in mischia per rinforzare altre fibre.
Altre fibre chimiche
Alcantara: è un marchio della Alcantara che identifica una serie di tessuti realizzati in mischie a base di ultra-microfibre di poliestere/poliuretano.
Fibra tessile
Sono l?insieme dei prodotti fibrosi che, per la loro struttura, lunghezza, resistenza ed elasticità, hanno la proprietà di unirsi, attraverso la filatura, in fili sottili, tenaci e flessibili che vengono utilizzati nell'industria tessile per la fabbricazione di filati.
Filandra
È il nome con cui sono conosciuti, nel nord Italia, gli stabilimenti di lavorazione e filatura della seta. Erano grandi edifici, generalmente a più piani, dai soffitti alti e dotati di grandi finestre per garantire l'illuminazione. Costruiti vicino a corsi d'acqua, la utilizzavano sia per la forza motrice che per le vasche di trattura.
Le prime filande erano a fuoco diretto, l'acqua nelle vasche di trattura era riscaldata direttamente con fuoco di legna, poi le filande diventarono a vapore, con un maggior controllo della temperatura dell'acqua e di conseguenza di una miglior qualità del prodotto.
Le prime filande erano a fuoco diretto, l'acqua nelle vasche di trattura era riscaldata direttamente con fuoco di legna, poi le filande diventarono a vapore, con un maggior controllo della temperatura dell'acqua e di conseguenza di una miglior qualità del prodotto.
Filaticcio
Filo di seta che si ricava dai bozzoli sfarfallati, cioè bucati dall'uscita della farfalla.
Filato
Un insieme di fibre tessili ritorte che danno origine a un corpo continuo, lungo, sottile, resistente, atto a poter essere opportunamente intrecciato per produrre tessuti. Il filato si ottiene dalle fibre tessili, che possono essere di origine animale , come la seta e la lana, o vegetale, come il cotone e il lino. Le fibre chimiche si dividono a loro volta in artificiali, come il raion, e in sintetiche, come il poliammide e il poliestere..
Filatura
Col termine filatura si intende definire la complessa sequenza di operazioni necessarie alla trasformazione delle fibre tessili in filato oppure filo, sia lo stabilimento industriale (filanda, filatoio) in cui avviene tale lavorazione. Lo scopo essenziale della filatura consiste nell'ottenere un prodotto finale il più possibile omogeneo, ovvero dotato di uniformi caratteristiche di resistenza, titolo, colore, pulizia ed elasticità, tanto per citare i requisiti di maggiore rilevanza.
Per trasformare una massa di fibre in un filato l'operazione indispensabile è la torcitura. Il filato è il prodotto derivato dall'unione di una grande quantità di fibre tessili che, generalmente, presenta caratteristiche di sofficità a differenza del filo che è sottile, di lunghezza teoricamente illimitata, formato da una o più bave di seta o di fibre sintetiche o artificiali, filate in continuo; nei confronti del filato, esso risulta solitamente di sezione più regolare, liscio, rigido, brillante, ma meno morbido e termicamente meno isolante.
Per trasformare una massa di fibre in un filato l'operazione indispensabile è la torcitura. Il filato è il prodotto derivato dall'unione di una grande quantità di fibre tessili che, generalmente, presenta caratteristiche di sofficità a differenza del filo che è sottile, di lunghezza teoricamente illimitata, formato da una o più bave di seta o di fibre sintetiche o artificiali, filate in continuo; nei confronti del filato, esso risulta solitamente di sezione più regolare, liscio, rigido, brillante, ma meno morbido e termicamente meno isolante.
Filerina
Detto anche filandaia o filandera, operaia della filanda.
Finezza (Gauge)
Termine che indica la dimensione del punto maglia, più è grande il valore minore è la dimensione della maglia. Questo valore viene determinato dal numero di aghi presenti in un certo "campo": nella maglieria circolare è il numero degli aghi in 1 pollice (1 inch = 2,54 cm).
Finissaggio
Il termine indica i trattamenti compiuti, dopo la tessitura, per migliorare le caratteristiche di un tessuto.
Fioccato
È il filato la cui sezione cambia, da sottile a grossa, inglobando fiocchi o batuffoli.
Flanella
La flanella è un tessuto leggero, morbido, caldo, con armatura a saia. Realizzato in lana o cotone, con filato cardato, ha superficie uniforme, leggermente pelosa. Subisce come trattamenti di finissaggio: follatura, garzatura e pettinatura. Particolarmente caldo, anche se leggero, perché le peluria, sollevata dalla garzatura, trattiene dell'aria che agisce da isolante termico. Le sue caratteristiche sono la resistenza (per i materiali usati) unita alla morbidezza, per l'armatura a saia e il finissaggio. Ha conosciuto momenti di maggior diffusione nel passato, quando era usata per bende e pannolini, oggi le nuove stoffe (soprattutto le magline) e le fibre sintetiche l'hanno sostituita in molti campi (biancheria da letto, pigiami).
Follatura
La follatura è un'operazione che fa parte del processo di finissaggio dei tessuti di lana, e che consiste nel compattare il tessuto attraverso l'infeltrimento, per renderlo impermeabile.
I fili che compongono il tessuto, bagnato con acqua calda, intriso di sapone e manipolato (battuto, sfregato, pressato), con processi meccanici e chimici si infeltriscono. le piccole intercapedini presenti nei punti di intersezione tra i fili di trama e quelli di ordito si chiudono, la loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo e irreversibile. Si può applicare a tutti i tipi di tessuto relizzati con lana o altri filati contenenti pelo (mohair, alpaca, cashmere).
I fili che compongono il tessuto, bagnato con acqua calda, intriso di sapone e manipolato (battuto, sfregato, pressato), con processi meccanici e chimici si infeltriscono. le piccole intercapedini presenti nei punti di intersezione tra i fili di trama e quelli di ordito si chiudono, la loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo e irreversibile. Si può applicare a tutti i tipi di tessuto relizzati con lana o altri filati contenenti pelo (mohair, alpaca, cashmere).
Frangia
È un ornamento tessile posto sul bordo di capi d'abbigliamento o pezzi d'arredamento.
Fresco
Tessuto di lana particolarmente leggero per abiti estivi da uomo e da donna; di origine e marca inglese.
Fuso
Il fuso è uno strumento che permette di filare a mano. La filatura si ottiene con la torcitura di fibre tessili in modo da trasformare un ammasso di fibre in un filato.
Fustagno o frustano
Panno di poco pregio, per lo più di cotone, con una faccia vellutata e l?altra liscia o spigata. Il termine deriva dal nome El-Frustat, sobborgo del Cairo, dove ebbe origine.
G
Gabardin
Dal francese Gabardine. Tessuto di cotone fabbricato con fili pettinati, su armatura saia, con diagonale molto inclinata.
GABARDINE
Ttessuto in filato pettinato in tinta unita, di un certo peso e mano asciutta, per impermeabili.
GABARDINE
Ttessuto in filato pettinato in tinta unita, di un certo peso e mano asciutta, per impermeabili.
Garza
Velo di seta o di cotone molto rado e leggero a forma di reticolo, per abiti, tendaggi e usi sanitari. I tessuti a garza sono caratterizzati da alcuni fili di ordito detti a giro perché hanno direzione curvilinea e si spostano ora a destra, ora a sinistra, di uno o più fili retti.
Garzatura
E' un operazione, riservata ai tessuti di lana per uso esterno, con la quale si produce una specie di peluria direzionata, per renderli più impermeabili; il Beaver loden é per l'appunto un tessuto garzato. Si ottiene facendo scorrere il tessuto sotto cilindri girevoli rivestiti di punte metalliche, che sollevano le fibre del filato formando la peluria. Fino a qualche anno fa e ancora oggi in poche fabbriche con produzione di alta qualità, al posto dei cilindri metallici si inseriscono cardi vegetali, piante caratterizzate da un alto numero di piccoli uncini naturali.
Georgette
Tessuto estremamente leggero e sottile, di mano rigida, ad armatura tela.
Giro inglese
Tessuto di gran pregio con trama alternata da fasce di fili bianchi con fili colorati e impreziosito da una lavorazione "cellulare" che lo rende decisamente esclusivo.
Gobelin
È un tessuto, fatto con un telaio jacquard, che cerca di imitare gli arazzi Gobelins, per tapezzeria. Dal francese (pronuncia goblin) prende il nome dalla Manifattura dei Gobelins che dal XVII secolo produsse, a Parigi, splendidi arazzi.
Gomitolo
Un gomitolo è uno dei formati con cui si può raccogliere del filo in modo ordinato, la sua forma assomiglia a una palla. Il gomitolo è il metodo più antico, essendo il più semplice, per accumulare in modo facilmente riutilizzabile qualsiasi tipo di filo, spago o altro materiale leggero in modo che non si scompigli e annodi. Con la matassa, la spoletta e la rocca è uno dei formati usati dall'industria tessile per stoccare i filati.
Gore-Tex
Tessuto sintetico dalle alte capacità impermeabili e traspiranti. Il Gore-Tex è composto da politetrafluoroetilene (PTFE) espanso termomeccanicamente. Il tessuto vero e proprio è poi costituito da dieci membrane di Gore-Tex ciascuna delle quali presenta circa 9 miliardi di microscopici fori per pollice quadrato. Ciascun foro è circa 20.000 volte più piccolo di una goccia d'acqua, ma permette il passaggio del vapore acqueo prodotto dalla sudorazione umana, rendendo il tessuto traspirante.
Greggio o grezzo
Materiale tessile non lavorato o non rifinito. Può essere in lana, cotone o seta, in fiocco o in filato, in tessuto non rifiniti.
Grembiule
Il grembiule è un indumento protettivo esterno utilizzato per ricoprire soprattutto la parte anteriore del corpo. Può essere indossato per motivi igienici o anche per proteggere i vestiti da usura e strappi. Il grembiule fa parte comunemente dell'uniforme di parecchie categorie di lavoro, tra cui camerieri, cuochi, infermiere, personale domestico e può essere portato, inoltre, come indumento decorativo dalle donne. I grembiuli inoltre sono indossati in molte imprese commerciali per proteggere i vestiti da danni e usura. Ci sono molti stili differenti di grembiule secondo le funzioni che assumono. La distinzione principale è fra i grembiuli corti che ricoprono il corpo dalla vita in giù, o i grembiuli lunghi che coprono anche la parte superiore del corpo fino al torace. Grembiuli Tirolesi tipici sono in blu e puó essere ricamato con ricette o detti Alto Atesini.
Gros Grain
Tessuto in tinta unita a dominante d'ordito, segnato da sottili rigature orizzontali. Detto anche cannettè o cannellè. Il suo nome viene dal francese e significa grana grossa, si pronuncia grogren. È un reps d'ordito che si ottiene con una armatura a tela. I fili di ordito, in materiale lucido e ben ritorti, sono molto più sottili di quello di trama e hanno una densità molto più alta rispetto a questa. Il filo di trama è grosso e di materiale differente da quello dell'ordito, non si vede se non al bordo della cimosa, dove gira per formare la riga seguente. Il risultato è un tessuto dove l'ordito copre completamente la trama, segnato da sottili rigature orizzontali in rilievo, compatto e rigido in un senso, di aspetto lucido e fine, identico sul diritto e sul rovescio.
Gualchiera
Macchinario di epoca preindustriale, usato per lo più nella manifattura laniera, ma anche nell'industria della carta. Serve a follare il panno.
Guanaco o Huanaco
(LLAMA HUANACHUS MOL. o LLAMA GUANICOS MOLL.) Appartiene come il lama, l'alpaca e la vigogna alla famiglia degli Auchenidi. Il suo vello è composto da peli ordinari con sottostante duvet fine di colore marrone. È molto simile al lama e vive allo stato libero nella parte meridionale delle Ande argentine fino alla regione sub-polare.
Guanciale
vedasi "cuscini"
Guardia ordito
Vi sono presenti le lamelle sostenute dal filo, quando vi è una rottura la lamella cade sul guardia ordito fermando il telaio.
H
Hucayo
Al pari della Suri, sottorazza dell' alpaca che costituisce circa il 90 per cento degli animali esistenti. Molto rassomigliante al lama, offre una fibra "lanosa".
I
Indantren
vedasi "cotone"
Interlock
Tessuto interlock, tessuto a maglia a costa incrociata.
Istruzioni generali di lavaggio tessuti
Per la corretta cura e la buona durata del tessuto (biancheria da letto, asciugamano, tovaglia) è raccomanda di seguire le seguenti istruzioni di lavaggio. È particolarmente importante seguirle nei primi 3 lavaggi, anche se rimangono valide per tutta la vita utile dell'asciugamano. Lavare i tessuti rispettando le indicazioni dei simboli di lavaggio e conservazione indicati sull'etichetta. Utilizzare sempre la lavatrice a carico pieno per proteggere i tessuti. Non realizzare il lavaggio se il peso degli articoli da lavare è inferiore alla metà della capacità della lavatrice (2kg.) Se si usa un'asciugatrice bisogna seguire le stesse istruzioni del lavaggio: utilizzarla a carico completo. Lavare sempre tessuti con colori simili.
Utilizzare detergenti senza sbiancanti a base di ossigeno, né sbiancanti ottici, per garantire che i colori originari non subiscano variazioni significative nel corso della vita del prodotto.
Se si utilizza ammorbidente, è meglio utilizzare quantità ridotte per non pregiudicare il buon assorbimento dei tessuti e non favorire un maggior spostamento delle fibre di cotone.
Utilizzare detergenti senza sbiancanti a base di ossigeno, né sbiancanti ottici, per garantire che i colori originari non subiscano variazioni significative nel corso della vita del prodotto.
Se si utilizza ammorbidente, è meglio utilizzare quantità ridotte per non pregiudicare il buon assorbimento dei tessuti e non favorire un maggior spostamento delle fibre di cotone.
Ikat
L' ikat è un procedimento per la tintura dei filati, diffuso oggi specialmente fra i popoli malesi ed indonesiani. Il significato del termine è nuvola.
L'ikat tecnicamente è una tintura a riserva, cioè un tipo di tintura dove parti dei filati vengono protette tramite una stretta legatura per non essere tinte, mentre le parti non legate si colorano. Si distingue un ikat semplice, nella quale la tintura è praticata sui fili dell'ordito, uniti in piccoli mazzi legati in modo da ottenere, durante la tessitura sul telaio, il disegno prestabilito e un ikat doppio, nel quale sono trattati con analogo procedimento anche i fili della trama.
L'ikat era già noto all'antica cultura induistica, e nel suo tipo più semplice anche al Perù precolombiano.
Ikat sono detti, da etnologi e collezionisti, anche i tessuti stessi colorati con questo tecnica. I tessuti ikat si distinguono facilmente dalle imitazioni stampate per la tipica compenetrazione e fusione dei colori nei punti di inizio e fine dei disegni.
Molto simile era la realizzazione dei tessuti chinè a la branche di produzione europea.
L'ikat tecnicamente è una tintura a riserva, cioè un tipo di tintura dove parti dei filati vengono protette tramite una stretta legatura per non essere tinte, mentre le parti non legate si colorano. Si distingue un ikat semplice, nella quale la tintura è praticata sui fili dell'ordito, uniti in piccoli mazzi legati in modo da ottenere, durante la tessitura sul telaio, il disegno prestabilito e un ikat doppio, nel quale sono trattati con analogo procedimento anche i fili della trama.
L'ikat era già noto all'antica cultura induistica, e nel suo tipo più semplice anche al Perù precolombiano.
Ikat sono detti, da etnologi e collezionisti, anche i tessuti stessi colorati con questo tecnica. I tessuti ikat si distinguono facilmente dalle imitazioni stampate per la tipica compenetrazione e fusione dei colori nei punti di inizio e fine dei disegni.
Molto simile era la realizzazione dei tessuti chinè a la branche di produzione europea.
Iuta
vedasi "Juta"
J
Juta
La juta (detta anche iuta o corcoro) è una fibra tessile naturale ricavata dalle piante del genere Corchorus, inserito nella famiglia delle Malvaceae. Come per il lino e la canapa, la materia tessile per la produzione si ricava dal fusto della pianta.
Circa l'85% della produzione mondiale di juta è concentrata nel delta del Gange: i principali paesi produttori sono quindi Bangladesh e India, e in misura minore Cina, Thailandia, Myanmar, Pakistan, Nepal e Bhutan.
La juta è altamente igroscopica, di colore bianco, giallognolo o bruno. Le fibre sono ruvide e tenaci e il filato risulta anch'esso ruvido, rigido e molto resistente. La juta si può lavorare all'uncinetto da sola o mescolata con altri filati, per realizzare oggetti vari, come borse, cinture, cappelli o tappeti.
Circa l'85% della produzione mondiale di juta è concentrata nel delta del Gange: i principali paesi produttori sono quindi Bangladesh e India, e in misura minore Cina, Thailandia, Myanmar, Pakistan, Nepal e Bhutan.
La juta è altamente igroscopica, di colore bianco, giallognolo o bruno. Le fibre sono ruvide e tenaci e il filato risulta anch'esso ruvido, rigido e molto resistente. La juta si può lavorare all'uncinetto da sola o mescolata con altri filati, per realizzare oggetti vari, come borse, cinture, cappelli o tappeti.
Jacquard
Denominazione data a stoffe di lana, di seta, di cotone e di altre fibre, dall'effetto damascato, usate prevalentemente per tappeti e coperte e ottenute con un telaio meccanico assai complesso, inventato da Joseph Marie Jacquard.
Jersey
Il nome Jersey deriva da un?isola inglese sulla Manica e di una città degli Stati Uniti, applicato a un tessuto a maglia a punti sottili e uguali, lavorato in pezza e impiegato nella confezione di abiti per uomo e donna, come una stoffa tessuta
John Kay
Inventore della spoletta volante. La spoletta volante o navetta lanciata (in inglese flying shuttle) è un congegno inventato nel 1733 da John Kay per consentire la tessitura automatica.
K
Karo-Step
Tipo di trapuntatura brevettata. I pregi di questa trapuntatura: assenza di punti di cucitura senza volume, assenza di zone di freddo, caldo uniforme. I due teli esterni non si toccano e con diversi distanziatori viene impedito in grandi linee lo spostarsi della piuma durante l'uso. Il piumino si presenta bello gonfio. Il tessuto che contiene l'imbottitura (Intima) è in puro cotone al 100% e a "prova di piuma" affinché l'imbottitura non fuoriesca. Tutti i tessuti hanno l'etichetta certificata Öko-Tex che garantisce l'assoluta qualità del prodotto.
Keclar
Il kevlar, detto anche twaron è una fibra sintetica polimerica, che a parità di peso è 5 volte più resistente dell'acciaio. Il Kevlar ha un grande resistenza al calore e decompone a circa 500 °C senza fondere. Per le sue caratteristiche di resistenza, il kevlar viene utilizzato per la costruzione di giubbotti antiproiettile, di attrezzature per gli sport estremi, di componenti per gli aeromobili. Il kevlar è stato inventato nel 1965, ed è attualmente un marchio di fabbrica della DuPont.
Kid
Denominazione del giovane capretto della capra d'Angora (kid mohair) che produce il mohair più fine e pregiato.
Kompact
Nuovo processo che migliora la pulizia del filato di cotone. Durante il passaggio di affinamento il filato viene passato sopra un cilindro forato rotante che aspirando l'aria al suo centro raggiunge due obiettivi: 1) avvicina tutte le bave. 2) Aspira gli eventuali grossi del filato. Risultato il filato diventa più uniforme e più resistente (ciò permette anche una minor torsione).
L
Lambswool
Termine inglese che significa lana di agnello.
Lama
Ruminante dell'America del Sud che fornisce una lana molto pregiata.
Lampasso
Tessuto antico, operato, di grande pregio, conosciuto dal X secolo raggiunse la massima diffusione nel XVI secolo.
Lana
La più diffusa ed importante fibra animale che costituisce il vello di varie razze ovine. Caratteristiche: grazie alla sua particolare struttura e alla fitta ondulazione delle fibre, possiede eccellenti qualità e proprietà, come: igroscopicità (assorbe umidità in peso sino al 30%), forte protezione termica (coibenza), elasticità, resistenza all'usura ed alla fiamma. Impieghi: in tutti i campi del tessile, pura o in mischia con altre fibre. Ne esistono molte varietà, classificabili in base a finezza, lunghezza, colore e lucentezza. E' fatta di tre strati concentrici. Quello esterno (CUTICOLA) è costituito dalla cheratina , una sostanza proteica composta da minutissime scaglie collegate tra loro. Lo strato intermedio è formato da cellule fusiformi al cui carattere sono dovute le proprietà fisiche della lana. Lo strato interno (MIDOLLO) è composto da cellule contenenti aria; nelle lane fini o medio spesse questo strato manca. Il diametro del filamento è misurato in micron mentre la lunghezza lo è in millimetri e dipende dalla razza dell'ovino, dalla sua età, dall'alimentazione e dalle condizioni di allevamento. La lana di TOSA si ricava dalla tosatura dell'animale vivo, quella di CONCIA dalla concia dell'animale morto. Le caratteristiche che distinguono una lana dall'altra sono la lucentezza, la finezza, l'ondulazione, l'arricciatura, la morbidezza, la sofficità, l'elasticità. Le ondulazioni sono più fitte quando la lana è più fine. La lana delle pecore merinos è molto arricciata e fine risultando così pregiata ed utilizzata quasi esclusivamente per l'abbigliamento. Le qualità della lana , oltre a quella primaria di riscaldare, sono: idroassorbenza, idrorepellenza, scarsa elettricità statica, scarsamente infiammabile, resistenza ai piegamenti e docilità alla flessione (resilienza). I difetti più evidenti: l'infeltrimento (risolvibile con trattamenti di irrestrengibilità) e il pilling, cioè la formazione in superficie di piccoli agglomerati di fibra. Il marchio PURA LANA VERGINE indica che non è stata rigenerata, ovvero che non è stata ottenuta dalla sfibratura meccanica di capi di lana usati (questa operazione tende ad accorciare, tagliandole, le fibre e quindi produce un filato meno resistente).
Lana Merinos
vedasi "Lana", "Merino"
Lattice
Il lattice (detto più correttamente latice o anche latex) è un'emulsione di aspetto lattiginoso e consistenza collosa, generalmente di colore bianco, raramente giallo, arancio o rossastro, che si trova in determinate cellule (i laticiferi) di numerose piante superiori (euforbiacee, papaveracee, moracee, composite (Asteraceae), ecc.) e nei funghi del genere Lactarius da cui prende il nome. La dizione "Schiuma di Lattice" è, invece, utilizzata soprattutto con finalità tecniche e molto utilizzata dagli addetti ai lavori: i materassi, per esempio, si creano con la schiuma di lattice che è il composto primario (miscela di lattice e aria) per cui è possibile procedere alle fasi della vulcanizzazione per raggiungere il prodotto finito, solitamente ma genericamente denominato "materasso in lattice". Le restrittive normative europee in merito fanno, effettivamente, riferimento alla sola "schiuma di lattice" per indicare la totalità dei materassi in lattice e quindi non vi è alcuna differenza tra "lattice" e "schiuma di lattice".
Lenzuolo
Un lenzuolo è un telo di stoffa, spesso usato in coppia, che si pone sul materasso per far si che non si poggi il corpo direttamente su questo. È un telo di stoffa di cotone o anche di seta che è destinato a venire a contatto con l'epidermide di chi si posa sul letto per dormire. Ha forma diversa a seconda che sia per lettino o per letto matrimoniale e può essere bianco o colorato. È sempre più largo e lungo rispetto alle dimensioni del letto in quanto quello inferiore deve essere rimboccato sotto il materasso per renderlo ben teso, oppure possiede degli elastici agli angoli per far si che si presenti ben tirato sul materasso. Il lenzuolo superiore deve pendere ai lati ed in fondo al letto per far sì che con i movimenti del corpo non si rimanga scoperti durante il sonno. Su questo si pongono coperte o copriletto a seconda della stagione e della temperatura della camera da letto.
La loro foggia varia da paese a paese ed il lenzuolo superiore - che peraltro non viene utilizzato dovunque, come anche non viene utilizzato in Alto Adige - può essere sostituito dalla fodera del piumino o della coperta.
La loro foggia varia da paese a paese ed il lenzuolo superiore - che peraltro non viene utilizzato dovunque, come anche non viene utilizzato in Alto Adige - può essere sostituito dalla fodera del piumino o della coperta.
Lenzuolo 100% cotone
Le lenzuola di cotone ha a base una rifinitura resistente, morbida e brillante che crea un tessuto vellutato e durevole. È un tipo di cotone ottimo per stampati, dato che garantisce un buon risultato che resiste a vari lavaggi. Le nostre lenzuola basic sono caratterizzate dalla leggerezza al tatto ed apportano in questo modo un tocco di morbidezza a contatto con la pelle.
Lenzuolo 100% cotone percalle
Le lenzuola di cotone percalle garantiscono un tessuto molto morbido, brillante, facile da conservare e di grande comfort al momento del riposo. È un tipo di cotone che per la sua qualità è ottimo per lenzuola con ricami, filo tinto o stampati.
Lenzuolo 100% cotone raso satin
Le lenzuola di cotone satin fanno parte della qualità superiore della nostra biancheria da letto e sono caratterizzate da grande brillantezza e morbidezza.. Per la confezione si usano fili molto sottili elaborati con fibre lunghe, molto fini e resistenti che apportano una qualità straordinaria e rivestono il letto con un tocco d'eleganza. Il cotone satin è famoso per la capacità di risaltare il colore, come negli stampati, ma anche per la definizione che ottengono i disegni jacquard o a filo tinto.
Lesotro
Località del Sud Africa ove viene allevata una qualità meno pregiata di capra d 'Angora (Basuto mohair); buona finezza ma con presenza di peli morti non tingibili che limitano l'uso di questa fibra nel campo tessile specialmente nella fabbricazione di filati classici destinati alla tessitura.
Libbra
Misura dipeso inglese equivalente a g 453,6. . La sigla dell?etichettatura tessile è LB.
Liccio
Rappresenta l aparte di un telaio da tessitura. Anche per eseguire un lavoro semplice, come la tela, devono essere almeno due.
Lino
Fibra ottenuta dal LINUM USITATISSIMUM, pianta della famiglia delle linacee; questa si estrae dallo stelo, alto dai 70 ai 100 cm. Per poterlo utilizzare si deve far macerare il lino, cioé provocare la decomposizione delle parti gommose che legano le fibre. La fase successiva è la stigliatura, che libera le fibre dai residui legnosi, eseguita da una macchina che separa le fibre corte e i cascami e raggruppa in matasse il nastro di fasci fibrosi. Dalla macchina escono due terzi di lino stigliato cioè pronto per la filatura, e un terzo di cascami. La filatura è seguita dalla tessitura e quindi dalla nobilitazione, che consiste in una serie di trattamenti di finissaggio quali il CANDEGGIO, la TINTURA, la STAMPA, la CALANDRATURA. Dal punto di vista chimico, le cellule che compongono le sue fibre si rivelano tenaci ed elastiche allo stesso tempo; è per questo che sopportano così bene le sollecitazioni del processo di lavorazione che è tra i più rispettosi dell'ambiente. Per la sua particolare struttura molecolare il lino assorbe acqua fino al 20% del peso senza che il corpo avverta umidità: particolarità che lo rende indicato per i tessuti che si trovano a contatto con la pelle. Il lino è più difficile da filare e più caro del Cotone, però è più resistente , più lucente e non necessita di mercerizzo; non provoca allergie, è altamente assorbente e confortevole sulla pelle, tanto che le migliori lenzuola sono quelle di lino. La sigla dell?etichettatura tessile è LI.
Llama
Tessuto lavorato con il pelo del camelide che vive sulle Ande oltre i 4.000 metri. Il vello è di quattro colori: bianco, marrone bruciato, grigio e nero. All'esterno è folto e ordinario, mentre il sottopelo è lucido e caldo. Caratteristiche: leggero e brillante ma non morbidissimo. In genere vengono filate le fibre dei llama giovani, entro il primo anno di vita.
Loden
Tessuto ottenuto con filati cardati, piuttosto peloso e compatto, a pelo direzionato, generalmente di lana e mohair con proprietà impermeabili. In genere è garzato e fortemente follato sul rovescio. Il loden è un tessuto di lana tipico del Tirolo e dell'Alto Adige.
Tessuto di aspetto caldo e morbido è molto resistente e duraturo, viene follato (infeltrito) per renderlo impermeabile e molto garzato per ottenere un lato peloso, per queste sue caratteristiche è un panno. Utilizzato per confezionare cappotti, mantelli, gonne e pantaloni.
Fin dal medioevo il panno di loden era prodotto dai contadini delle Dolomiti e del Tirolo che filavano e tessevano nei loro masi, il colore era grigiastro come la lana grezza delle loro pecore (pecora tirolese).
Da grigio il suo colore divenne bianco, rosso, nero e da ultimo verde foresta (una sfumatura scura e poco brillante), quello più diffuso attualmente.
Dalla tosatura di pecore selezionate viene utilizzata solamente la lana più delicata. Dopo la cardatura e la filatura la lana viene tessuta, si ottiene una stoffa grezza che viene follata (compressa e battuta) da macchinari (gualchiera) fino all'infeltrimento, per ottenere un panno resistente. Le successive fasi di finissaggio sono: tintura, garzatura, rasatura e pettinatura; questo trattamento indirizza e appiattisce le fibre del pelo in un'unica direzione, che convoglia e fa scivolare le gocce d'acqua aumentandone l'impermeabilità. Per conferire al tessuto la sua particolare lucentezza viene sottoposto a degli speciali essiccatoi. Durante il taglio della pezza, nelle confezioni di sartoria, bisogna tenere conto dell'orientamento del pelo che, ovviamente, deve andare verso il basso.
Col termine loden viene anche indicato il tipo di cappotto realizzato con questo panno.
Tessuto di aspetto caldo e morbido è molto resistente e duraturo, viene follato (infeltrito) per renderlo impermeabile e molto garzato per ottenere un lato peloso, per queste sue caratteristiche è un panno. Utilizzato per confezionare cappotti, mantelli, gonne e pantaloni.
Fin dal medioevo il panno di loden era prodotto dai contadini delle Dolomiti e del Tirolo che filavano e tessevano nei loro masi, il colore era grigiastro come la lana grezza delle loro pecore (pecora tirolese).
Da grigio il suo colore divenne bianco, rosso, nero e da ultimo verde foresta (una sfumatura scura e poco brillante), quello più diffuso attualmente.
Dalla tosatura di pecore selezionate viene utilizzata solamente la lana più delicata. Dopo la cardatura e la filatura la lana viene tessuta, si ottiene una stoffa grezza che viene follata (compressa e battuta) da macchinari (gualchiera) fino all'infeltrimento, per ottenere un panno resistente. Le successive fasi di finissaggio sono: tintura, garzatura, rasatura e pettinatura; questo trattamento indirizza e appiattisce le fibre del pelo in un'unica direzione, che convoglia e fa scivolare le gocce d'acqua aumentandone l'impermeabilità. Per conferire al tessuto la sua particolare lucentezza viene sottoposto a degli speciali essiccatoi. Durante il taglio della pezza, nelle confezioni di sartoria, bisogna tenere conto dell'orientamento del pelo che, ovviamente, deve andare verso il basso.
Col termine loden viene anche indicato il tipo di cappotto realizzato con questo panno.
Lucidatura
Forte calandratura a caldo con l'aggiunta di paraffina, cera o altri composti chimici per ottenere un aspetto molto lucido.
London Shrunk
Serve a prevenire il restringimento del tessuto, specialmente di lana. La stoffa viene inumidita tra coperte bagnate, asciugata in un locale speciale e stirata.
Lyocell
Fibra cellulosica ottenuta mediante processo di filatura in solvente organico nel pieno rispetto dell'ambiente. Caratteristiche: morbida e luminosa è vicina per aspetto e mano alle fibre naturali come la seta: è traspirantee resistente. Impieghi: pura o in mischia con altre fibre per abbigliamento femminile/maschile, formale e casual, maglieria esterna e intima.
M
Maco' o Mako
Qualità assai pregiata di cotone egiziano.
Maglia
Caratteristico intreccio di un filo continuo guidato dai ferri o dall'uncinetto in una sola direzione (diritto) o in direzione alternata a punti e intervalli (rovescio) che dà per risultato la maglia.
Maglia circolare
Tessuto o capo d'abbigliamento lavorati in forma tubolare da una macchina da maglieria circolare in modo continuo senza cuciture.
Mano
In ambito tessile è il termine con cui si indica la sensazione al tatto data da un tessuto, da una maglina o da un filato.
Massata
Costituita dall'assemblamento ordinato di un ammasso di filo, disposto a spirale, in forma circolare.
Merano
Cittá Casa della ditta Mussner.
Mercerizzato
Cotone sottoposto a un trattamento con soda caustica per cui diventa più lucente e forte. Dall'inventore del procedimento, J. Mercer.
Mercerizzazione
vedasi anche "cotone"
Merino
Pregiata razza ovina sviluppatasi nel tempo dall'Oriente Asiatico in Europa, in Australia e praticamente in tutto il mondo. Le pecore Merino producono una lana finissima e pregiata, assai richiesta dall'industria tessile di altissima qualità.
Merletto
Il merletto, detto anche pizzo, è una particolare lavorazione dei filati per ottenere un tessuto leggero, prezioso e ornato. Può essere realizzato a mano o a macchina.
Messa in carta
Traschizione su carta degli schemi delle armature, è un disegno a quadretti bianchi e neri. La messa in carta è la rappresentazione grafica della tessitura. Comprende gli schemi, i segni, i numeri, il complesso di istruzioni seguendo le quali è possibile costruire un tessuto.
Micron
Misura usata in campo tessile per la determinazione del diametro (finezza) delle fibre; corrisponde a 1/1000 di mm. Esso viene determinato con due sistemi: microscopio a proiezione (1anametro) e air-flow.
Microfibra
La microfibra è un tessuto dotato di molteplici caratteristiche: Lavabile, Impermeabile, Resistente allo sporco, Resistente alle intemperie
Il suo effetto scamosciato la rende vellutata e morbida. Queste caratteristiche unite all'ottimo rapporto qualità prezzo la rendono molto apprezzata da chi la deve utilizzare per la produzione dell'arredamento per la casa.
Il suo effetto scamosciato la rende vellutata e morbida. Queste caratteristiche unite all'ottimo rapporto qualità prezzo la rendono molto apprezzata da chi la deve utilizzare per la produzione dell'arredamento per la casa.
Modacrilica
Fibra ottenuta da macromolecole costituite per almeno il 50% da acrilonitrile, generalmente disponibile come fiocco. Caratteristiche: ottima resistenza alla fiamma (caratteristica premiante per ambienti pubblici e privati, regolamentati da precise normative di "prevenzione al fuoco"), qualità molto vicine alla fibra acrilica, tenacità, stabilità dimensionale, resistenza alla luce e ai lavaggi. Mano morbida, buon drappeggio, buona tingibilità, solidità e brillantezza di colori, resistenza agli agenti chimici, facilità di manutenzione, coibenza termica, atossicità. Impieghi: tessuti per arredamento (tendaggi, rivestimento mobili). Tessuti per selleria e rivestimento per mezzi di trasporto (aerei, treni, navi, auto, ecc.). Tessuti a pelo per pellicce ecologiche, giocattoli e peluches. Abbigliamento domestico e protettivo. Pavimentazione tessile, rivestimento murale teso e incollato. Coperte e copriletti. Usi tecnici: imbottiture, filtrazioni.
Modal
Fiocco viscosa modificato, con migliori caratteristiche di impiego (per esempio: tenacità, modulo ad umido, stabilità dimensionale, resistenza agli alcali) ottenibili anche con la microfibra modal 1,0 dtex. Caratteristiche: mano morbida, ottica brillante, eleganza dei tessuti. Ottimo partner di mischia per cotone, lana e sintetici. Impieghi: camicie, camicette, abiti, denim, abbigliamento sportivo e per il tempo libero, lingerie, tovaglie, asciugamani
Modal è una fibra prodotta a partire dagli anni '60 dalla polpa di legno degli alberi; essa è sostanzialmente una varietà del rayon, una fibra rigenerata dalla cellulosa.
I tessuti fatti di modal non si sfibrano; rispetto al cotone, essi si restringono e scoloriscono più difficilmente. Sono lisci, soffici e, se lavati in acque dure, non trattengono i minerali come il calcare sulla superficie trattata. I tessuti in modal sono stirabili dopo il lavaggio come il cotone puro. La fibra di modal è circa il 50% più igroscopica, per unità di volume rispetto al cotone perciò ha un largo impiego domestico per gli indumenti e i tessuti per il bagno e per la casa. Il modal viene spesso aggiunto al cotone per migliorarne le qualità. La sigla dell?etichettatura tessile è MD.
Modal è una fibra prodotta a partire dagli anni '60 dalla polpa di legno degli alberi; essa è sostanzialmente una varietà del rayon, una fibra rigenerata dalla cellulosa.
I tessuti fatti di modal non si sfibrano; rispetto al cotone, essi si restringono e scoloriscono più difficilmente. Sono lisci, soffici e, se lavati in acque dure, non trattengono i minerali come il calcare sulla superficie trattata. I tessuti in modal sono stirabili dopo il lavaggio come il cotone puro. La fibra di modal è circa il 50% più igroscopica, per unità di volume rispetto al cotone perciò ha un largo impiego domestico per gli indumenti e i tessuti per il bagno e per la casa. Il modal viene spesso aggiunto al cotone per migliorarne le qualità. La sigla dell?etichettatura tessile è MD.
Modacrilio
Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena tra il 50% e l'85% in massa del motivo acrilonitrilico. Ha spiccate caratteristiche antifiamma. La sigla dell?etichettatura tessile è MA.
Mohair
Si ricava dal pelo della capra d'Angora, una razza che esiste da oltre 3.000 anni, allevata un tempo soprattutto al centro dell'Anatolia, mentre oggi gli allevamenti migliori sono in Sud Africa e Texas. Il tipo più pregiato ha un mantello color latte, ma ne esistono anche varietà nere, marroni e rosate. Il suo pelame è molto meno arricciato di quello della lana della pecora, quindi è più lucido. Inoltre è molto leggero e resistente all'usura. La sigla dell?etichettatura tessile è WM.
Moleskin
Tipo di tessuto di fustagno.
Musa Textilis
Detta àbaca o abacà o abakà è una pianta della famiglia delle Musaceae che produce fibre tessili chiamate Manila.
Museo del tessuto
Si trova a Prato in via Santa Chiara ed è uno dei più importanti a livello nazionale ed europeo sulla storia e lo sviluppo della tessitura dall'antichità ai giorni nostri.
Mussner
Azienda specializzata nella produzione di articoli di biancheria per la Casa. Fondata nel 1885 da Johann Mussner con l?inizio della commerciale di prodotti tessili. Fu il nipote Emil Dubis che nel 1938 iniziò con la produzione di piumini e trapunte con vera piuma d'oca di alta qualità. Negli anni ottante si aggiunge la linea di prodotti di biancheria per alberghi. Oggi Mussner é la fabbrica del Piumone in Alto Adige con uno stabilimento di produzione alla periferia di Merano e con una rete commerciale di rivenditori di piumini. Mussner propone una vasta gamma di articoli tessili per la casa. Oltre I piumini e le trapunte in vero piumino d?oca, offre trapunte prestigiose in altre fibre naturali pregiate: seta, cotone, cashmir, pelo di camello ? In piú offre nel assortimento, spratutto per alberghi trapunte con imbottiutre sintetiche (poliestere trevira) lavabili e che offrono il massimo grado di igenitá. Ideali anche per tutti colloro che soffrono di allergie. Copripiumini, federe e cuscini, nonche asciugamani, teli bagno, accappatoii e tanti altri Prodotti di articoli di biancheria per la casa arrotondono l?assortimento della ditta Mussner.
Mussola
Tessuto molto leggero in armatura tela e a trama molto rada simile alla garza da medicazione. Trasparente tessuto dio seta, lana o cotone. Fabbricato in origine a Mossul, città asiatica da cui il nome.
N
Nastro
È una sottile striscia di materiale flessibile, solitamente tessuto ma anche di plastica o carta. Il suo uso è strutturale: legare, chiudere, reggere o semplicemente decorativo.
Nastro cardato
È una banda di fibra tessile, stretta, appiattita e lunga. La produzione del nastro cardato è un passaggio intermedio delle operazioni di filatura nell'industria tessile.
Nattè
Detto anche panama (perché simile all'intreccio che caratterizza il cappello di Panamá) è un tessuto derivato dall'armatura tela, dal francese, significa cestino. Si ottiene per ampliamento parinumero dei fili, sia di ordito che di trama.
Navetta
o spoletta è l'attrezzo che contiene il filato per tessere. Entrando nel passo aperto tra i fili dell'ordito permette di inserire il filo di trama e costruire un tessuto.
Newcell®
E' una nuova generazione di fili continui cellulosici, di origine naturale, con proprietà eccezionali, destinati all'industria tessile. Il NewCell® viene prodotto con un processo innovativo che salvaguarda l'ambiente, sposa la superiorità funzionale dei fili sintetici con la carica emotiva delle fibre naturali. NewCell® appartiene al gruppo delle fibre Lyocell. La sigla dell'etichettatura tessile è CLY.
Nido d'ape
Tessuto a superficie con tante fossette come un alveare, tipo cellulare o millecelle.
Nido d'ape è il tessuto a tre dimensioni, in superficie un reticolo in rilievo, in profondità le nicchie dei buchi. Adatto ad asciugamani e accappatoi per la capacità di assorbire l'acqua.
Nido d'ape è il tessuto a tre dimensioni, in superficie un reticolo in rilievo, in profondità le nicchie dei buchi. Adatto ad asciugamani e accappatoi per la capacità di assorbire l'acqua.
Nobilitazione
Esecuzione di trattamenti solitamente di tintura e/o di finissaggio da parte di apposite aziende allo scopo di conferire o migliorare una o più caratteristiche di un prodotto tessile.
Nylon
La prima fibra sintetica poliammidica prodotta dallo scienziato americano Carothers. E' una sostanza resistente ed elastica ottenuta per reazione di policondensazione tra l'acido adipico e un'ammina; costituisce la più importante fibra tessile artificiale. La sigla dell'etichettatura tessile è PA.
O
Oca vedasi anche "Piuma"
(plurale oche) è il nome italiano di un numero considerevole di uccelli, appartenenti alla famiglia Anatidae. Questa famiglia include anche i cigni, la maggior parte dei quali sono più grandi delle oche, e le anatre, più piccole. La piuma dell'oca viene utilizzato per riempiere preziosi piumini e trapunte.
Occhio di pernice
(Bird's eye): Armatura specifica con due fili chiari e due scuri; il filato è pettinato. Peso: da 300 a 450 gr. Usi: abiti. Caratteristiche: è un tessuto scuro con piccoli punti tondi chiari e scuri, vagamente simili all'occhio di pernice. E' un classico semiformale, spesso usato in ambienti di lavoro in alternativa alla grisaglia.
Ordito
L'ordito o catena è l'insieme di fili che insieme a quelli della trama concorrono nel formare un tessuto.
I fili dell'ordito sono tesi sul telaio, legati al subbio posteriore vengono fatti passare attraverso le maglie dei licci e alle fessure del pettine per essere legati al subbio anteriore, sono quelli (se guardo un lavoro di tessitura) verticali, paralleli alle cimose. Aprendosi creano un varco chiamato passo che permette di far passare la navetta con il filo di trama.
I fili dell'ordito sono tesi sul telaio, legati al subbio posteriore vengono fatti passare attraverso le maglie dei licci e alle fessure del pettine per essere legati al subbio anteriore, sono quelli (se guardo un lavoro di tessitura) verticali, paralleli alle cimose. Aprendosi creano un varco chiamato passo che permette di far passare la navetta con il filo di trama.
Orditorio
È l'attrezzo che permette di preparare l'ordito.
Organza
È un tessuto sottile e trasparente, ad armatura tela, realizzato con il filato di seta organzino. suo nome viene da Urghenz in Turkestan. È detta anche amaike.
Oggigiorno, molti organza sono tessuti con cotone e con fibre sintetiche come poliestere o nylon. Le organze più lussuose sono tessute ancora in seta.
Oggigiorno, molti organza sono tessuti con cotone e con fibre sintetiche come poliestere o nylon. Le organze più lussuose sono tessute ancora in seta.
Organzino
Filo ritorto in un senso accoppiato e ritorto con un altro filo nel senso opposto (4 giri al centimetro), usato per l'ordito.
Oxford
L'oxford è un tipo di tessuto per camicie. Prende il nome dalla cittadina inglese di Oxford, poiché usato per confezionare le camicie oxford.
Tecnicmente è realizzato con un armatura nattè, con il raddoppio dei fili di trama e ordito del medesimo titolo o con fili di titolo sottile raddoppiati in ordito e un unico filo di trama più grosso e morbido. La sua particolarità è di avere i fili d'ordito colorati e i fili di trama bianchi, cosa che accentua l'effetto d'intreccio a cestino formando una minuscola quadrettatura.
Tessuto di mano fresca è realizzato con filato di puro cotone di titolo molto sottile.
Tecnicmente è realizzato con un armatura nattè, con il raddoppio dei fili di trama e ordito del medesimo titolo o con fili di titolo sottile raddoppiati in ordito e un unico filo di trama più grosso e morbido. La sua particolarità è di avere i fili d'ordito colorati e i fili di trama bianchi, cosa che accentua l'effetto d'intreccio a cestino formando una minuscola quadrettatura.
Tessuto di mano fresca è realizzato con filato di puro cotone di titolo molto sottile.
P
Panno
Sinonimo di tessuto in generale perché usato fin dall'antichità. E' un filato di lana cardata, sempre follato, può essere anche garzato.
Panno ca sentino
Tradizionale tessuto di lana tipico del Casentino. Il tessuto viene follato (infeltrito) per renderlo impermeabile e garzato per ottenere un lato peloso.
Panno grosso bergamasco
Tessuto pregiato ruvido, caldo e molto robusto.
Panno lenci
Stoffa colorata, morbida, resistente e leggera, non essendo tessuta è un feltro.
Pashima
Sono così definiti i preziosi tappeti e scialli ancora oggi realizzati manualmente nelle regioni dell' Asia centrale ove viene prodotto il pelo della capra cashmere. Gli antichissimi disegni che caratterizzano questi tessuti sono tramandati di padre in figlio.
Passamaneria
È composta da molti tipi di bordure che servono per decorare o rifinire abiti o oggetti.
Passina
Sottile uncino (simile ad un uncinetto) o piattina in metallo (con una cava) che serve per far passare il filo nelle maglie dei licci e nelle fessure del pettine.
Passo
Varco che si apre tra i fili d'ordito in un telaio per permettere l'inserimento del filo di trama.
Pedale
In un telaio artigianale muove, schiacciandolo, uno o più licci a cui è collegato.
Pelle d'ovo
Mussola finissima di cotone o di seta simile alla pelle dell'uovo per tenuità e colore.
Pelliccia ecologica
Indica un tessuto che imita la pelliccia di animale. Generalmente prodotto con fibre naturali (cotone), artificiali (viscosa) e sintetiche (acrilico e modacrilico)
Pelo di superficie o guard-hair
Parte esterna del pelo animale costituita da fibre lunghe ed ordinarie maggiormente esposte agli agenti atmosferici.
Peluche
Termine francese per indicare un tessuto peloso come la felpa o un velour. È un particolare tessuto formato da fibre naturali o sintetiche, caratterizzato da un pelo lungo e morbido.
Peluche in spugna
Simpaticcissimi peluche in spugna morbidi e lavabili fino a 30°. Un regalo originale per ogni etá.
Percalle
Nome di origine persiana. Tessuto di cotone molto leggero serrato e resistente avente due versi uguali.
Pettinatura
E' un trattamento che segue la cardatura, mediante il quale vengonoo rimosse le fibre al di sotto di una certa lunghezza. Le altre vengono disposte in maniera uniforme e parallela, mentre vengono ulteriormente pulite da eventuali impurità residue. La pettinatura rende i filati più lisci e più resistenti. E' una lavorazione costosa perché produce molto scarto; si fa quindi solo per filati destinati a tessuti di alta qualità.
Pettine
Parte del telaio, serve per battere avvicinare e compattare i fili di trama.
Pettine liccio
Parte di un particolare telaio per tessitura chiamato a pettine liccio.
Pettine separatore
Serve a mantenere una distribuzione costante dei fili di ordito mentre li si stanno caricando sul subbio.
Pezzotto
è un tappeto tessuto con stracci. Tradizionalmente serviva a riciclare abiti, tovaglie, tende o quantaltro fosse rotto e non più usabile. Era quindi un oggetto povero, che nasce con la cultura contadina e montanara condizionato dalla penuria dei materiali e dettato dalla necessità di non sprecare nulla.
Pibiones
É una tecnica tradizionale di tessitura a grani tipica della Sardegna.
Picche' o piccato
Dal francese Piqué. Tessuto di varie fibre, caratterizzato da fossette e depressioni su una delle due facce. L'effetto è ottenuto mediante una depressione prodotta nel tessuto da una catena supplementare, fortemente tesa, che passando sulle trame le obbliga ad abbassarsi in quel punto e formare un incavo.
Pied de poule
Tessuto con disegno a zampa di gallina, saia in cui si montano fili colorati, 4 bianchi e 4 neri.
Pince
(pronuncia pèns), piega pinzata, cucita, fatta nei punti di un vestito dove serve per modellarlo sulla forma del corpo.
Pin point
Questo tessuto a "punta di spillo" trae la sua origine da un'evoluzione dell'oxford: il risultato è un tessuto più nobile che rappresenta un classico del vestire bene. Questo tessuto, pur mantenendo una mano abbastanza granulare, ha la trama molto battuta che sembra composta da una moltitudine di punte di spillo.
Piquet
É un tessuto di cotone con motivi in rilievo, rombi, quadrati, puntolini, generalmente bianco.
Piuma
La piuma è un prodotto naturale che producono gli uccelli acquatici per proteggersi dal freddo e dall'acqua. Il vantaggio della piuma dinanzi a qualsiasi altra fibra sintetica sta nel fatto che si riesce a offrire il maggior isolamento termico al minor peso. La piuma di miglior qualità che esiste, è corta, voluminosa e senza stelo. Pertanto il peso e il volume influiscono sulla capacità isolante e inoltre l'assenza di stelo aumenta il livello di comfort. Le piume sono sia soffici che calde; per questo motivo vengono utilizzate per i letti molto costosi, sia nel riempimento dei cuscini che nei piumini usati come coperte. Vengono anche usate nell'imbottitura di indumenti per la stagione fredda come giacche e giubbotti imbottiti. Le piume d'oca, le più pregiate, hanno la caratteristica di comprimersi ed espandersi intrappolando aria e questo fa si che tengano molto caldo.
Piumetta
È una piuma un po' più lunga dell'altra e con uno stelo molto sottile. Mantiene i pregi della piuma, ma richiede una grammatura superiore per ottenere lo stesso risultato.
Pizzo
Detto anche merletto, è un tessuto con particolare tramatura, che disegna sul prodotto degli intarsi con varie fantasie.
Pois
Dal francese significa piselli, disegno a pallini, grossi punti distribuiti regolarmente sul tessuto.
Poliammidica (Nylon)
Fibra ottenuta da macromolecole contenenti il gruppo ammidico; la prima fibra sintetica, nota anche come nailon. Usata in filo continuo e fiocco. Caratteristiche: elevata resistenza alla rottura, alla deformazione (ottimo recupero elastico), all'abrasione. Facile manutenzione (lavaggio, asciugatura, non stiro), ottima tingibilità, ingualcibilità. Impieghi:collants e calzetteria: capi leggerissimi, elastici, di buona durata, che fasciano senza stringere, di facilissima manutenzione. Intimo, bagno: capi molto leggeri, di grande comfort (asciugano subito) di facile manutenzione. Abbigliamento femminile: capi soffici, con buona traspirabilità e particolare brillantezza. Abbigliamento sportivo e casual, impermeabili, ombrelli: impermeabilità e durata. Imbottiture, foderami: comfort e facilità di manutenzione. Rivestimento mobili, interni auto: ottimo adattamento alla forma, durata. Moquettes: durata e resistenza, inalterabilità nel tempo, facile pulizia. Possibilità di ottenere manufatti a ritardo di fiamma approvati per l'uso in locali pubblici. Usi tecnici, borse e valigeria, pneumatici, corde, feltri, filtri: leggerezza, grande resistenza (anche alle muffe), facile manutenzione.
Poliammide
Polimero di Nylon: tessuto forte, duttile e molto resistente: è artificiale: la sigla è PA
Poliestere
Fibra ottenuta da macromolecole costituite da polietilentereftalato, disponibile sia come fiocco sia come filo liscio o voluminizzato; prodotto anche in versione flame retardant. Disponibile anche come microfibra. Caratteristiche: elevata resistenza alla rottura, elasticità, ripresa. Buona resistenza all'abrasione. Ingualcibile, "lava-indossa" (si lava facilmente, asciuga rapidamente, non occorre stirare. Adatta ad impieghi in puro oppure in mischia con cotone, lino, lana, seta, viscosa, ecc. Resistente alla luce. Impieghi: abbigliamento in genere, abbigliamento sportivo e casual; impermeabili, abiti da lavoro: lunga durata, indeformabilità, irrestringibilità, ingualcibilità, mantenimento della piega, facilità di manutenzione. Abbigliamento serico femminile, lingeria e abbigliamento intimo; foulards e cravatte: inoltre, mano, drappeggio ed aspetto serico, gradevole da indossare. Tendaggi, biancheria per la casa, foderame, rivestimento mobili, tappezzeria, interni auto: durata, facilità di manutenzione, resistenza alla luce, all'umidità, ai microrganismi. Imbottiture (per indumenti e corredo casa): inalterabilità dello spessore della falda; non degrada nel tempo, termocoibenza costante, indifferenza ai microrganismi, facilità di manutenzione. Usi tecnici, tessuti spalmati, borse e valigeria, feltri e filtri: inalterabilità, leggerezza, durata. Applicazioni medicali.
Polipropilenica
Fibra ottenuta da macromolecole di polipropilene isotattico, disponibile come fiocco e come filo continuo liscio e voluminizzato. Caratteristiche: tinta con ottima solidità dei colori, elevata resistenza meccanica, buona resistenza all'abrasione e all'usura, ottima resistenza agli agenti chimici, non assorbe liquidi e quindi ha proprietà antimacchia, facilità di manutenzione con brevi tempi di asciugatura, stabilità dimensionale. Impieghi: maglieria intima, sportiva e calzetteria: irrestringibile, indeformabile, mantiene la pelle asciutta, trasferendo all'esterno l'umidità corporea. Termoisolante, leggera, infeltrabile. Coverstock per pannolini e assorbenti igienici: filtra i liquidi organici, non provoca irritazioni, morbida e leggera. Coperte e copriletti: leggerezza, facilità di manutenzione, infeltrabilità, elevata coibenza termica. Moquettes e rivestimenti murali: buona resistenzaall'uso, antistaticità, stabilità dimensionale, facilità di manutenzione.
Poliuretanica (Elastan)
Fibra elastomerica costituita per almeno l'85% della massa da poliuretano segmentato, prodotta come filo continuo. Caratteristiche: elasticità elevata, allungamento fino a 6 volte la lunghezza iniziale. Mantiene inalterata nel tempo la sua forza di rientro. È resistente agli agenti ossidanti e inquinanti (fumi, lavaggi a secco, ecc.) E all'acqua clorata. Può essere impiegata in puro o in mischia con altre fibre inestendibili, sia sintetiche che naturali, conferendo loro elasticità. Ne risultano fili differenzia ti, a seconda delle industrie produttrici. Impieghi: tessuti elastici per costumi da bagno, abbigliamento esterno, abbigliamento sportivo, corsetteria, calzetteria, pizzi e nastri elastici.
Popelina (oPapalina o Popeline o Popelin)
Dal francese Popeline. Tessuto leggero e fine in origine di lana e destinato a esclusivo uso del Papa. Attualmente indica un tessuto di qualsiasi fibra caratterizzato dall?ordito più fine della trama. Di solito, ordito di seta e trama di cotone o di lana. Oppure un tessuto generalmente di cotone in cui la riduzione dell?ordito è da due a tre volte superiore a quello della trama. Le popeline vengono fatte anche in seta, seta e cotone, seta e lana, in lana pettinata, in fibre artificiali e sintetiche.
R
Ráfia
Fibra tenace e grossolana, impiegata nell'industria dei cordami e degli articoli da intreccio, come stuoie e borse.
Ramia
La ramia (detta anche ramiè) è una fibra vegetale usata da migliaia di anni nell'estremo oriente. È una fibra bianca, fine e lucente. I cinesi la utilizzavano molto tempo prima che il cotone fosse introdotto in oriente. Negli ultimi decenni si è diffuso l'utilizzo anche in occidente, soprattutto mista al cotone; la limitata diffusione in occidente è da imputare principalmente ai suoi costi di lavorazione, soprattutto il costo dovuto alla laboriosa estrazione della filaccia.
Rammendo
E' un'operazione tanto più accurata quanto più i tessuti sono fini e con la quale vengono rammendati a mano là dove c'é un difetto d'intreccio o di filato. Il rammendo si esegue in due fasi: in greggio, prima del finissaggio, e in finito, dopo il finissaggio. Questo finissaggio, seguito dalla follatura e dalla cimatura, é detto anche Beaver ed è caratteristico di tessuti tipo loden o cammello.
Rapporto
Il rapporto d'armatura è il numero minimo di fili d'ordito e di trama necessario per rappresentare l'armatura.
Rasatello
Tessuto di cotone in armatura raso da 5, peso medio, molto liscio.
Rasatura
Trattamento di finissaggio che pareggia il pelo estratto dalla garzatura.
Raso
Detto anche satin, è un tessuto fine, lucido, uniforme, dalla mano morbida. Costruito con armatura a raso, in cui i punti di legatura sono radi e largamente distribuiti così da apparire nascosti. L'armatura raso è caratterizzata dall'intreccio minimo dei fili sia di ordito che di trama, per cui il tessuto prende un aspetto liscio e lucente.
Rattinatura
Trattamento di finissaggio che con pressione e strofinio crea dei riccioli sul pelo come nel panno casentino.
Rayon: vedasi anche "viscosa"
Fibra artificiale trasparente che si ottiene dalla cellulosa. Le fibre di cellulosa del legno o del cotone vengono sciolte con soda caustica che reagisce con il solfuro di carbonio dando un composto solubile in acqua che è una soluzione colloidale, chiamata viscosa, che fatta passare attraverso piccoli ugelli in un bagno di acido si riconverte a cellulosa. Lo stesso processo utilizzando sottili fessure al posto degli ugelli, fornisce il cellophane.
Ricamo
È il prodotto del disegno con l'ago su un tessuto. Il ricamo dá la possibiltá di personalizzare un capo tessile con il ricamaggio del nome, delle iniziali, monogramma o con un qualsiasi disegno o logo.
Riduzione
Termini che indica il numero di fili al centimetro, sia per trama che per ordito.
Rigenerato
Filato o tessuto fatto con lana rigenerata, ossia ricavata da cascami, sfridi o da abiti usati.
Riposo
Il tessuto, se di buona qualità, a fine lavorazione viene lasciato per un certo periodo di tempo in ambiente a temperatura e umidità controllate perché si assesti.
Ritorto
Dicesi di filato a due o più capi.
Ritorto per trama
Filato composto da uno o più fili e ritorto in un solo senso (da 8 a 16 giri al centimetro).
Ritorcitura
Si esegue dopo la filatura, con lo scopo di ritorcere insieme due o più filati. A seconda del numero dei fili utilizzati, il filato si definisce a uno o più capi. L'operazione è compiuta da due macchine, la binatrice, che unisce due o più filati, e il ritorcitoio , che torce i fili una volta che siano stati uniti. Un filato ritorto è più robusto di un altro unico; i tessuti che ne derivano sono quindi più resistenti.
Ritorto singolo
Filato ritorto in un solo senso con un numero di torsioni variabili a secondo della qualità, per tessuti lisci e sottili.
Rocca
Formato per uso industriale, il filato è avvolto su di un cono di cartone o plastica, da 500 g. a 2 Kg.
Rocchetto
È un supporto su cui si avvolge il filo, formato da un'anima cilindrica e due ali che danno lo spallamento laterale.
S
Saia
Armatura fondamentale perle stoffe diagonali (serge, spinapesce, levantine, saglie, ecc.) con un diritto e un rovescio. È quindi un tipo di tessuto caratterizzato dalla diagonale. Si chiama anche saglia, sargia, spiga, diagonale, levantina, batavia, in inglese è twill. La saia è la seconda armatura base, con tela e raso, ha andamento diagonale, con un dritto e un rovescio, uno a effetto di trama e l'altro a effetto di ordito.
Sanfor
Operazione eseguita su tessuto in pezza allo scopo di migliorare i rientri al lavaggio.
Sanforizzato
Dicesi di tessuto di cotone sottoposto a molteplici operazioni per fissarlo nelle sue dimensioni ed evitarne il restringimento durante l?uso. Il termine è derivato dal nome dell?inventore del procedimento, l?americano Sanford.
Sanforizzazione
cedi "cotone"
Sartoria
Laboratorio dove si confezionano abiti su misura. Vi lavora il sarto o sarta coadiuvato da aiutanti che erano chiamate piccinine. Vi si preparano abiti su misura o si fanno modifiche personalizzate su capi preconfezionati.
Satinato
vedasi "satino","raso"
Satino
(in francese, SATIN) Raso di cotone o di seta. Tessuto caratterizzato dalla superficie lucida ottenuta dall?intreccio rado dei fili, col rapporto ad esempio di 1/5. Si ha anche l'armatura raso o satino.
Sbieco
O tralice, significa di traverso, non per il senso ortogonale del tessuto.
Sciamito
Tessuto mediavale composto da più trame.
Seersucker (non stiro)
È un fine tessuto di cotone usualmente a righe, usato per confezionare indumenti estivi.
Il seersucker fu originariamente sviluppato in India. Il termine deriva dai termini Hindi, Urdu, e Persiano "shir o shakar" che significa "latte e zucchero".
Seersucker è ottenuto montando in ordito fili con tensioni diverse, gruppi di fili tesi, alternati a gruppi di fili molto lenti che danno al manufatto un aspetto arricciato. Questa caratteristica fa si' che il tessuto non resti appiccicato alla pelle, facilitando la traspirazione, la dissipazione del calore ed il passaggio dell'aria.
L'effetto stropicciato naturale permette di avere un aspetto elegante anche a chi si trova ad operare in ambienti molto caldi. Altresi' non è necessario stirare i capi. Il seersucker ha visto negli ultimi anni anche un grande utilizzo per capi di biancheria per la casa. Soprattutto per copripiumini viene adoperato il tessuto seersucker, che fa in modo che tali capi non devono essere stirati.
Il seersucker fu originariamente sviluppato in India. Il termine deriva dai termini Hindi, Urdu, e Persiano "shir o shakar" che significa "latte e zucchero".
Seersucker è ottenuto montando in ordito fili con tensioni diverse, gruppi di fili tesi, alternati a gruppi di fili molto lenti che danno al manufatto un aspetto arricciato. Questa caratteristica fa si' che il tessuto non resti appiccicato alla pelle, facilitando la traspirazione, la dissipazione del calore ed il passaggio dell'aria.
L'effetto stropicciato naturale permette di avere un aspetto elegante anche a chi si trova ad operare in ambienti molto caldi. Altresi' non è necessario stirare i capi. Il seersucker ha visto negli ultimi anni anche un grande utilizzo per capi di biancheria per la casa. Soprattutto per copripiumini viene adoperato il tessuto seersucker, che fa in modo che tali capi non devono essere stirati.
Serabend
È una categoria di tappeti persiani prodotti in una regione a ovest di Malayer,il cui centro principale è Mal-e-Mir.
Scozia (filo di scozia)
vedasi "scozzese" e "cotone"
Scozzese
Tipico tessuto a quadri e a colori vivaci, specialmente in lana, di origine scozzese e attualmente diffuso in tutto il mondo.
Seta
La più nobile, la più morbida, la più fine tra le fibre naturali, freschissima d'estate e calda d'inverno; è un filamento continuo molto sottile e lucente, costituito da due bave a sezione triangolare che combaciano da un lato e che il bruco depone intorno a sè in più strati, per formare un'involucro, chiamato carta, dentro il quale si racchiude durante le sue trasformazioni in crisalide prima, in farfalla poi.
Solitamente si dà il nome di seta al filamento lungo dai 600 ai 900 metri dal bozzolo del Bombyx mori, che si nutre di foglie di gelso. Quello creato da altri lepidotteri che crescono allo stato selvaggio in Giappone, Cina, India, Africa e America si chiama seta tussah ed è più scuro e grossolano.
La lavorazione della seta comporta varie operazioni: i bozzoli, una volta essiccati, vengono crivellati a seconda della grossezza, quindi cerniti a mano secondo le qualità e i difetti; passano poi alle filande per la trattatura che consiste nella macerazione che rammollisce lo strato esterno del bozzolo e si compie in vasche di acqua riscaldata al vapore; nella scopinatura eseguita con macchinari a spazzole, che serve a riunire i capi delle bave; nella trattura con la quale le bave, riunite in un certo numero a seconda della loro grossezza, vengono saldate insieme e formano così il filo di seta grezzo che viene ritorto, lavato e avvolto in matasse .
Esistono quattro gruppi di tessuti: le TELE o TAFFETAS, le SAGLIE o DIAGONALI, i RASI o SATIN e gli JACQUARD. La resistenza di un tessuto dipende dal tipo di fibra: l'ORGANZINO, che ha fibra lunga e ritorta , è molto resistente, mentre la BOURETTE ha fibra corta e quindi poca resistenza. Una via di mezzo è il filato SHAPPE che è molto usato.
Può essere GREGGIA o TRATTA, se ottenuta dai filamenti continui, lunghi fino a 800 metri, che si ottengono dipanando i bozzoli. SCHAPPE o FIORETTO, se derivata da cascami provenienti dai bozzoli avariati e da altri scarti. BOURELLE, se è ricavata dalla peluria proveniente dai cascami della lavorazione. CRUDA, se non sottoposta a sgommatura. ADDOLCITA o SEMICOTTA se sottoposta a leggero lavaggio in acqua calda. COTTA se sottoposta a trattamento più energico in acqua bollente, per togliere tutta la gomma o sericina. CARICATA, se sottoposta a trattamento con sali per renderla più pesante.
Dalla seta si ottiene un tessuto molto fine e morbido al tatto e che è inoltre molto apprezzato per la sua brillantezza e caduta. Presenta un alto potere isolante, elasticità, resistenza e si tinge facilmente e pertanto si ottengono colorazioni assai vive. Si può lavare a secco o a basse temperature, senza centrifuga.
La seta selvatica si ottiene quando il baco esce dal bozzolo ed è formata da filamenti con una rugosità tipica.
La seta shantung proviene da una zona specifica della Cina ed è caratterizzata da filamenti ricchi di nodi. La sigla dell'etichettatura tessile è SE.
Solitamente si dà il nome di seta al filamento lungo dai 600 ai 900 metri dal bozzolo del Bombyx mori, che si nutre di foglie di gelso. Quello creato da altri lepidotteri che crescono allo stato selvaggio in Giappone, Cina, India, Africa e America si chiama seta tussah ed è più scuro e grossolano.
La lavorazione della seta comporta varie operazioni: i bozzoli, una volta essiccati, vengono crivellati a seconda della grossezza, quindi cerniti a mano secondo le qualità e i difetti; passano poi alle filande per la trattatura che consiste nella macerazione che rammollisce lo strato esterno del bozzolo e si compie in vasche di acqua riscaldata al vapore; nella scopinatura eseguita con macchinari a spazzole, che serve a riunire i capi delle bave; nella trattura con la quale le bave, riunite in un certo numero a seconda della loro grossezza, vengono saldate insieme e formano così il filo di seta grezzo che viene ritorto, lavato e avvolto in matasse .
Esistono quattro gruppi di tessuti: le TELE o TAFFETAS, le SAGLIE o DIAGONALI, i RASI o SATIN e gli JACQUARD. La resistenza di un tessuto dipende dal tipo di fibra: l'ORGANZINO, che ha fibra lunga e ritorta , è molto resistente, mentre la BOURETTE ha fibra corta e quindi poca resistenza. Una via di mezzo è il filato SHAPPE che è molto usato.
Può essere GREGGIA o TRATTA, se ottenuta dai filamenti continui, lunghi fino a 800 metri, che si ottengono dipanando i bozzoli. SCHAPPE o FIORETTO, se derivata da cascami provenienti dai bozzoli avariati e da altri scarti. BOURELLE, se è ricavata dalla peluria proveniente dai cascami della lavorazione. CRUDA, se non sottoposta a sgommatura. ADDOLCITA o SEMICOTTA se sottoposta a leggero lavaggio in acqua calda. COTTA se sottoposta a trattamento più energico in acqua bollente, per togliere tutta la gomma o sericina. CARICATA, se sottoposta a trattamento con sali per renderla più pesante.
Dalla seta si ottiene un tessuto molto fine e morbido al tatto e che è inoltre molto apprezzato per la sua brillantezza e caduta. Presenta un alto potere isolante, elasticità, resistenza e si tinge facilmente e pertanto si ottengono colorazioni assai vive. Si può lavare a secco o a basse temperature, senza centrifuga.
La seta selvatica si ottiene quando il baco esce dal bozzolo ed è formata da filamenti con una rugosità tipica.
La seta shantung proviene da una zona specifica della Cina ed è caratterizzata da filamenti ricchi di nodi. La sigla dell'etichettatura tessile è SE.
Shantung (vedasi anche "seta")
Tessuto di seta selvaggia (tussah), di colore unito, caratterizzato da una superficie ruvida, molto irregolare e dall'aspetto grezzo.
Shappe
Filato che si produce con i bozzoli danneggiati (dove non è possibile avere la bava continua) e cascami di lavorazione.
Sherpas
Sono così chiamati gli indigeni usati nelle zone della catena himalayana come portatori.
Sintetiche
Fibre tessili ottenute attraverso procedimenti di sintesi chimica, sulla base di varie materie, tra cui principalmente i sottoprodotti della distillazione del carbone e del petrolio. Si producono sotto forma di filamento continuo o di fiocco.
I gruppi principali in cui sono suddivise sono:
POLIAMMIDI
POLIESTERI
POLIVINILICHE
POLIACRILICHE
I gruppi principali in cui sono suddivise sono:
POLIAMMIDI
POLIESTERI
POLIVINILICHE
POLIACRILICHE
Slegatura
Passaggio di una trama sopra più orditi, o di un ordito sopra più colpi di trama.
Smergliatura
Trattamento di finissaggio che da' un aspetto scamosciato, come nel fustagno.
Una serie di spazzole metalliche azionate meccanicamente fanno sollevare le fibre del tessuto, per ottenere un effetto simile alla pelle scamosciata. E' un procedimento utilizzato ad esempio per il fustagno.
Una serie di spazzole metalliche azionate meccanicamente fanno sollevare le fibre del tessuto, per ottenere un effetto simile alla pelle scamosciata. E' un procedimento utilizzato ad esempio per il fustagno.
Spina di pesce
Armatura a saia spezzata.
Spoletta volante
Detto anche navetta lanciata (in inglese flying shuttle) è un congegno inventato nel 1733 da John Kay per consentire la tessitura automatica.
Spugna
Tessuto con anelli di filo che gli permettono di assorbire l'acqua. Armatura con almeno quattro licci, gioca sul contrasto tra i fili chiari e scuri che creano disegni geometrici. Tipica degli Stati Uniti dove veniva utilizzata per la tessitura di copriletti con un lato tendenzialmente chiaro, per l'estate, e il rovescio tendenzialmente scuro per l'inverno. Tessuto normalmente di cotone caratterizzato da una o due facce a riccioli, che lo rendono spugnoso, particolarmente usato per asciugamani e accappatoi. tessuti a spugna sono così chiamati per la loro capacità di assorbire grandi quantità di acqua. Si utilizzano infatti per confezionare biancheria da bagno come asciugamani e accappatoi; abbigliamento infantile o sportivo e strofinacci per la pulizia. Si fabbrica utilizzando due orditi e una trama: il primo ordito detto di fondo costituisce l'ossatura del tessuto, il secondo chiamato di effetto o di riccio forma la superficie ad anelli. L'ordito di fondo viene lavorato ad una tensione maggiore di quella di riccio, che accoppiato all'uso di filati (generalmente di cotone) a torsione soffice conferisce al tessuto la capacità di trattenere molta acqua. Il tessuto può essere di tipo semplice o doppio a seconda se i ricci sono presenti su una sola faccia o su entrambe le facce del tessuto. Il più utilizzato è quello di tipo doppio per la maggior capacità di assorbire acqua.
Stamigna
Tessuto ad armatura tela con fili radi, di mano molle e medio peso.
Stampato (o stampa tessile)
Dicesi di tessuto i cui disegni, anziché essere stati realizzati con la tessitura, sono stati impressi con stampa a colori come sulla carta.
Stramma
Sparto o tagliamani, fibra con cui si fanno cappeli e stuoie. È una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle graminacee, ha culmi cespugliosi, foglie lineari tenaci e margini ruvidi.
Stoppino
È una sottile banda di fibra tessile leggermente ritorta, con sezione cilindrica, assomiglia ad un grosso filo ma non ne ha le caratteristiche di resistenza per la bassa torcitura.
Subbio
Parte di un telaio da tessitura, sono due, uno porta i fili dell'ordito, l'altro arrotola il tessuto già fatto.
Suri
Al pari della Huacayo, sottorazza dell' alpaca, tipicamente peruviana e di minore entità numerica, con fibra compatta, pregiatissima, brillante e serica.
T
Taffetà
Tessuto di seta, ad armatura tela, di mano lucida e frusciante.
Tappeto
È un grosso tessuto di materiale vario, usato per ricoprire pavimenti, tavoli e superfici simili.
Tartan
È un particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi. Il kilt, il tipico gonnellino scozzese, è realizzato in tartan.
Tecnofibre
Le tecnofibre prendono il nome di tecnofibre le fibre fatte dall'uomo, possono essere sintetiche o artificiali.
Tela
Di solito si intende un tessuto di lino, di cotone o di canapa. Ma vuole indicare soprattutto l?armatura più semplice e di massimo intreccio dei fili d'ordito e di trama che si può impiegare nella fabbricazione di tessuti di qualsiasi fibra.
Tela aida
È il tessuto che costituisce supporto principale per il ricamo contato, tecnica sulla quale si basa il punto croce. Tecnicamente la sua armatura non è una tela ma un piccolo operato che crea una griglia con una piccola squadrettatura che facilita il ricamo.
Generalmente è di cotone ma si trova anche di altre materie prime come lana e lino.
Il nome viene accompagnato normalmente da un numero che indica la grandezza dei quadretti. Tale valore differisce in base al sistema di misura lineare utilizzato nel paese in cui il canovaccio viene prodotto.
Generalmente è di cotone ma si trova anche di altre materie prime come lana e lino.
Il nome viene accompagnato normalmente da un numero che indica la grandezza dei quadretti. Tale valore differisce in base al sistema di misura lineare utilizzato nel paese in cui il canovaccio viene prodotto.
Tela bandiera
Tessuto di fibre naturali (cotone o lino), dalla trama regolare, usato per il ricamo Bandera.
Tela cerata
Tela impregnata con cera, catrame o olio per renderla impermeabile. Molto usato per tessuti destinati ad essere applicati in cucina o all'aperto su terazzi e giardino.
Telo olona
Tela grezza di canapa usata un tempo per le vele.
Telaio
Macchina utilizzata per la produzione di tessuti, ottenuti tramite opportuno intreccio di due serie di fili tra loro perpendicolari, denominati trama ed ordito.
Telaio di pesi
È il tipo di telaio che veniva usato nell'antichità.
Telaio a pettine liscio
Tipo di telaio per la tessitura artigianale.
Telaio a tensione
In centro e sud America è il telaio tradizionale, la tensione dell'ordito viene ottenuta dal tessitore tirando col peso del proprio corpo i fili che vengono legati a un punto fisso (albero o chiodo).
Telaio Jacquard
È un tipo di telaio per tessitura che ha la possibilità di eseguire disegni complessi.
Telaio verticale
Viene a tuttoggi utilizzato in Asia Minore e nel Nord Africa per la tessitura dei tappeti e dagli indiani Navajo per confezionare la loro famose coperte.
Tempiale
Asticella di misura regolabile munita di dentini alle estremità, serve ad impedire il ritiro del tessuto durante la lavorazione.
Terital
O Terilene, era il marchio commerciale con cui la Rhodiatoce commercializzava le proprie fibre poliestere.
Tessitura
L'arte di costruire un tessuto. Si ottiene con l'intreccio dei fili di ordito con quello di trama.
Tessuto
Il tessuto è il risultato di un intreccio di fili, o più precisamente dei fili di ordito (che corrono nella direzione della lunghezza della pezza) e di quelli di trama (che vanno invece nella direzione trasversale).
Tessuto jersey
Non è un tessuto ma una maglina. Realizzato con macchine per maglieria risulta elastico sia in lunghezza che in larghezza. Può essere fatto con qualsiasi materiale, il più diffuso è in cotone o viscosa. Trovano applicazione in tutti i campi, dall'arredamento all'abbigliamento, come fodera e sostegno per tecnofibre, accoppiato a cuoio e gomma nelle calzature.
I tessuti jersey, con fili elastam hanno un'elasticità superiore a quelli stretch e sono particolarmente adatti alla confezione di abbigliamento sia femminile che maschile e sportivo.
I tessuti jersey, con fili elastam hanno un'elasticità superiore a quelli stretch e sono particolarmente adatti alla confezione di abbigliamento sia femminile che maschile e sportivo.
Tessuto non tessuto
(TNT in acronimo) è il termine generico per indicare un prodotto industriale simile a un tessuto ma ottenuto con procedimenti diversi dalla tessitura (incrocio di fili di trama e di ordito tramite telaio) e dalla maglieria.
Testurizzazione
È un procedimento tessile atto a conferire specifiche caratteristiche applicative ai fili continui. Trattandosi di procedimento termo-meccanico, si presta particolarmente per le fibre chimiche che, per la loro termoplasticità, assumono una deformazione permanente delle singole bave componenti.
Tex
Unità di misura per la densità lineare delle fibre, titolo.
Tintura
Operazione che permette di dare o cambiare colore a materiali per mezzo di un bagno, liquido in cui sono disciolti coloranti. Si applica a molti materiali come cuoio, pelli, legno, capelli, ma l'ambito più importante è quello che interessa le fibre tessili, i filati e i tessuti.
Tintura a riserva
È un metodo di tintura parziale applicato a tessuti e filati, ottenuto con l'impermeabilizzazione o la legatura come nel batik o nel tie end dye.
Tira pezza
Parte di un telaio che avvolge il tessuto preparato.
Tiraz
Era una officina in cui si producevano tessuti di alta qualità durante la dominazione araba in Sicilia. Tiraz è il nome arabo, in greco era detto ergasterion e in latino nobiles officinae. La più famosa era quella di Palermo.
Titolo
Rapporto tra il peso e la lunghezza dei filati.
Titolazione
Operazione che determina il titolo di un filo o di un filato. Non essendo possibile misurare direttamente la sezione di una fibra perché facilmente deformabile e il più delle volte non circolare, si ricorre al titolo, ciè al rapporto (peso/lunghezza) per caratterizzarne la finezza.
Tombolo
È un pizzo fatto a mano che viene realizzato in tutte le parti d'Italia. Con il termine tombolo si indicano sia il merletto in sé che lo strumento usato per realizzarlo.
Tovaglia
(tovaglie e tovaglioli) La tovaglia è un pezzo di tessuto orlato usato per ricoprire un tavolo. Di forma uguale a quella del piano del tavolo (rettangolare, quadrata o rotonda) ma di dimensioni maggiori, in modo che i bordi ricadano ai lati (generalmente di una trentina di centimetri; più raramente, nel caso di allestimenti particolarmente eleganti, fino a terra). La tovaglia ha tre finalità: protettiva (previene lo sciupio del piano evitando la formazione di graffi, assorbendo i liquidi, e evitando il contatto diretto con oggetti caldi, funzione per cui si accompagna spesso col mollettone), igienica e decorativa. Tessuti pregiati per trasformare la tavola in un capolavoro. Tovaglie, tovaglioli, articoli tirolesi, strisce, centrini, coordinati da tavola e tovaglioli con pizzi e bordure...
Trama
L'insieme dei fili che corrono normalmente a quelli dell'ordito e formano l'altezza della stoffa. Sono di solito meno ritorti e meno forti di quelli dell'ordito.
Trapunta vedasi anche "piumino"
La trapunta è un´alternativa ideale al classico corredo da letto. Grazie alla sua imbottitura in fibre naturali è ideale per tutti coloro che ricercano comodità, con imbottitura di fibre sintetiche garantisce massima igiene ed è particolarmente adatto alle persone allergiche.
La struttura di cucitura evita le dispersioni di calore, grazie alla trapuntatura verticale, e garantisce una distribuzione omogenea dell´imbottitura. Trapunte sintetica sono lavabili fino a 95° C ed è possibile inserirla nell´asciugatore.
La trapunta nella versione "Mono" é ideale per camere riscaldate o per l'estate.
La trapunta nella versione "Duo" é ideale per camere poco riscaldate e per l'inverno.
La struttura di cucitura evita le dispersioni di calore, grazie alla trapuntatura verticale, e garantisce una distribuzione omogenea dell´imbottitura. Trapunte sintetica sono lavabili fino a 95° C ed è possibile inserirla nell´asciugatore.
La trapunta nella versione "Mono" é ideale per camere riscaldate o per l'estate.
La trapunta nella versione "Duo" é ideale per camere poco riscaldate e per l'inverno.
Tarattura
Srotolamento della bava di seta dal bozzolo.
Triacetato di celulosa
Fibra d'acetato di cellulosa di cui almeno il 92% dei gruppi ossidrilici è acetilato. La sigla dell'etichettatura tessile è TA.
Tricotine
vedi "cavalry twill"
Tulle
Tessuto dall'intreccio molto rado e trasparente, tecnicamente è una garza a giro inglese.
Tus
Voce dialettale con la quale si definiscono i tessuti più pregiati fabbricati manualmente e composti di pelo di capra cashmere. Si fabbricano anche tus mescolando al pelo di cashmere la lana indigena tibetana.
Tussah
È il filato di seta che si ricava dalla dipanatura dei bozzoli prodotti da bruchi che vivono allo stato selvatico.
Tweed
Esistono vari tipi che prendono il nome della zona di cui sono originari. Tessuto in lana originario della Scozia, ad armatura saia che determina la lisca di pesce.
L'HARRIS è fatto ancora esclusivamente con telai a mano. Il DONEGAL TWEED deriva dalla città irlandese dove ha cominciato ad essere tessuto, è una delle varianti più diffuse: ha "bottoni" di lana di colore contrastante rispetto ai fili di trama e ordito, che formano un effetto tipico. Il filato è cardato, la mano è pungente ed è molto ruvido.
L'HARRIS è fatto ancora esclusivamente con telai a mano. Il DONEGAL TWEED deriva dalla città irlandese dove ha cominciato ad essere tessuto, è una delle varianti più diffuse: ha "bottoni" di lana di colore contrastante rispetto ai fili di trama e ordito, che formano un effetto tipico. Il filato è cardato, la mano è pungente ed è molto ruvido.
Twill
Nome inglese della saia. E' un tessuto con armatura a levantina, caratterizzato da una trama diagonale appena percettibile o da una trama più marcata dove la diagonale emerge.
Terital
Fibra poliestere usata per la fabbricazione di tessuti.
U
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V
Velcro
Il velcro è un metodo di chiusura inventato da Georges de Mestral agli inizi degli anni 1950. Il relativo brevetto risale al 1955.
L'idea gli venne di ritorno da un passeggiata in campagna. Arrivato a casa si accorse di avere dei minuscoli fiori rossi (fiori di bardana) attaccati alla giacca. Colto dalla curiosità, li analizzò al microscopio e scoprì che erano fiori che sul calice avevano degli uncini, il quale permettevano la loro diffusione incastrandosi ovunque, anche nelle anse formate dai peli del tessuto della giacca.
La parola "Velcro" è un nome commerciale ed è un acronimo che deve la sua origine alle iniziali di VELours (velluto) e CROchet (gancio).
Il velcro, prodotto in nylon, è costituito da due parti differenti:
una striscia di tessuto peloso, chiamata asola (loop) simile ad un velluto non tagliato o ad una spugna (tessile), con un fondo rigido da cui spuntano gli anelli del pelo.
una striscia di tessuto con uncini, chiamata uncino (hook) dal fondo rigido spuntano dei piccoli uncini flessibili in materiale duro.
Le due striscie vengono cucite o incollate sui due lati da chiudere e quando vengono messe a contatto la parte con uncini si aggancia saldamente alla parte pelosa; per riaprire bisogna applicare una certa forza per staccarle una dall'altra. Quando la parte a uncini si sporca, raccogliendo pelucchi e fibre, il velcro perde aderenza e bisogna rimuovere i pelucchi perché torni alle capacità adesive iniziali.
Le caratteristiche del velcro, fanno si che possa aprirsi facilmente ma, al tempo stesso, rimanere ben chiuso quando è necessario.
L'idea gli venne di ritorno da un passeggiata in campagna. Arrivato a casa si accorse di avere dei minuscoli fiori rossi (fiori di bardana) attaccati alla giacca. Colto dalla curiosità, li analizzò al microscopio e scoprì che erano fiori che sul calice avevano degli uncini, il quale permettevano la loro diffusione incastrandosi ovunque, anche nelle anse formate dai peli del tessuto della giacca.
La parola "Velcro" è un nome commerciale ed è un acronimo che deve la sua origine alle iniziali di VELours (velluto) e CROchet (gancio).
Il velcro, prodotto in nylon, è costituito da due parti differenti:
una striscia di tessuto peloso, chiamata asola (loop) simile ad un velluto non tagliato o ad una spugna (tessile), con un fondo rigido da cui spuntano gli anelli del pelo.
una striscia di tessuto con uncini, chiamata uncino (hook) dal fondo rigido spuntano dei piccoli uncini flessibili in materiale duro.
Le due striscie vengono cucite o incollate sui due lati da chiudere e quando vengono messe a contatto la parte con uncini si aggancia saldamente alla parte pelosa; per riaprire bisogna applicare una certa forza per staccarle una dall'altra. Quando la parte a uncini si sporca, raccogliendo pelucchi e fibre, il velcro perde aderenza e bisogna rimuovere i pelucchi perché torni alle capacità adesive iniziali.
Le caratteristiche del velcro, fanno si che possa aprirsi facilmente ma, al tempo stesso, rimanere ben chiuso quando è necessario.
Velluto
Tessuto caratterizzato da una superficie morbida e pelosa ottenuta portando in superficie un certo numero di fili d'ordito o di trama e quindi tagliandoli a mo? di pelo. Il tessuto che presenta sulla faccia del dritto un fitto pelo (velluto unito) o una serie di anelli (velluto riccio).
Velour (o velure)
Termine francese per indicare un tessuto, solitamente in lana, che imita il velluto, ma la cui superficie pelosa è stata prodotta mediante garzatura, anziché mediante l'alzata dei fili d?ordito o di trama come il velluto.
Verghe di incrocio
Due asticelle legate che mantengono l'incrocio dell'ordito, e quindi l'esatta sequenza dei fili, durante il montaggio (armatura) dell'ordito.
Vicune
Stoffa tessuta con la morbidissima lana del più piccolo dei camelidi, che vive sulle Ande allo stato selvaggio ed è difficilissimo da catturare; per procurarsene il vello bisogna ucciderlo. Il preziosissimo sottopelo ha un diametro di 14 micron. Caratteristiche: morbidezza e calore.
Vigogna (vicugna civugna mol.)
Animale membro degli Auchenidi. Esso produce il pelo animale più fine esistente al mondo e vive fra i 4000-4500 m di altitudine. Il suo manto dal tipico colore cannella contiene una piccola percentuale di peli bianchi ordinari. Fornisce lana particolarmente fine e soffice, molto pregiata.
Viscosa
Liquido denso e filabile ottenuto mediante trattamento della cellulosa con soda caustica e solfuro di carbonio; serve per la produzione di una delle fibre tessili artificiali note con il nome di Rayon; anche, la fibra tessile stessa: Rayon Viscosa. La fibra cellulosica è filata come filo continuo o fiocco (denominata anche rayon). Caratteristiche: mano dolce e aspetto serico, comfort tipico delle fibre vegetali, buona resistenza all'usura (allo stato asciutto), elevata capacità igroscopica. Impieghi: diffusa in numerosissimi impieghi anche in mischia con altre fibre naturali o sintetiche, nei campi dell'abbigliamento, arredamento. Usi tecnici: pneumatici.
W
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Y
Yak
(BOS PO1~PHAGUS GRUNNIENS, L.o BOS GRUNNIENS MUTUS, PRZEWAL SKI)
Bovide che vive nelle regioni dell'Himalaya a oltre 4000 metri di altezza. Il suo sottopelo è apprezzato nell'industria tessile al pari di quello del cammello e della capra Cashmere.
Bovide che vive nelle regioni dell'Himalaya a oltre 4000 metri di altezza. Il suo sottopelo è apprezzato nell'industria tessile al pari di quello del cammello e della capra Cashmere.
Z
Zefir
Tessuto leggero di cotone, a righe o a piccoli quadretti